Calcio

Brescia, Gastaldello: «Ternana pericolosa in casa. Dispiace per Tonali, non ho mai percepito nulla»

Il tecnico a due giorni dalla sfida del Liberati: «Servirà un approccio deciso. Non ho sentito Sandro, la giustizia trarrà le sue conclusioni»
Daniele Gastaldello - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Daniele Gastaldello - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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Messa in archivio la sosta, il Brescia si prepara ad affrontare la trasferta di Terni. Daniele Gastaldello parla così nell’antivigilia della sfida del Liberati: «Affrontiamo una gara difficile: abbiamo studiato la Ternana, è una squadra molto pericolosa, soprattutto in casa. Solitamente approcciano molto bene le partite, per cui non dovremo ripetere gli errori commessi nel periodo recente e iniziare subito col piglio giusto».

Una missione, quella delle rondinelle, resa ancor più complicata da qualche assenza pesante: «Sarà difficile recuperare Cistana e Fares – ammette il tecnico –. Ma il nostro modo di giocare non cambierà: chi è a disposizione si è allenato molto bene, è arrivato il momento di qualcun altro». Il punto sul quale insiste Gastaldello è la mentalità: «Che non è un problema – precisa –, ma una cosa che dobbiamo costruire e far crescere. Sono convinto che la squadra, da questo punto di vista, sia ancora al 50-60% del proprio potenziale. Credo molto in questi ragazzi».

Un commento, infine, sulla vicenda scommesse che ha investito – tra gli altri – Sandro Tonali, ex compagno di squadra di «Gasta»: «Non l’ho sentito, ma sono molto dispiaciuto per lui. Si tratta di vicende personali e delicate, che non mi va di commentare: sarà la giustizia a trarre le proprie conclusioni». Nelle ultime ore è emersa anche un’indiscrezione secondo la quale il centrocampista avrebbe scommesso anche sul Brescia ai tempi in cui militava in biancazzurro: «Non ho mai percepito nulla – assicura il tecnico –, l’ho sempre visto normale, col suo carattere. Quello che mi sento di dire è che questi ragazzi vanno aiutati, soprattutto da chi gli sta vicino e gli vuole bene. Finché sono al centro sportivo possiamo “vigilare” noi, ma poi ognuno ha la sua vita, e ritengo in questo senso che il ruolo della famiglia sia fondamentale per evitare che prendano cattive strade».

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