Calcio

Brescia, Diana: «Alcione avversario difficile, punto sulla determinazione»

La squadra verso il match interno di domenica in emergenza infortuni: out anche Balestrero. Torna a disposizione Di Molfetta, ma solo per la panchina
Mister Aimo Diana - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
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Riti scaramantici o addirittura interventi dell’esorcista sono per fortuna retaggi di ciò che è stato (e lì devono restare...), ma che all’Union Brescia serva qualcosa come antidoto alla nefasta combinazione sfortuna-infortuni è chiaro. Il foglio rischia di non avere più posto (sono out Maistrello, Spagnoli, Vido, Sorensen, oltre ai lungodegenti Guglielmotti e Pilati) la lista è lunga e da ieri si è aggiunto anche Davide Balestrero. «Ha un problema al soleo, una botta subita contro la Triestina – dice Aimo Diana in conferenza stampa – quindi preferiamo non rischiarlo e provare a recuperarlo per la prossima settimana».

Impegni

Quella che porta al derby con l’Ospitaletto, quella che apre un mese bello intenso, da affrontare con chi c’è: dopo la trasferta (si fa per dire) al Corioni il big match al Rigamonti col Vicenza (domenica 23), quindi la Coppa Italia a San Benedetto del Tronto (mercoledì 26), il match a Cittadella (lunedì 1 dicembre) e il derby a Mompiano col Lumezzane (domenica 7). Ma prima di tutto ciò, domani alle 14.30 (come ai vecchi tempi, che quasi scende una lacrima), il match interno con l’Alcione Milano.

La (mezza) buona notizia

«Avremo a disposizione Di Molfetta – dice Diana – ma lo recuperiamo per la panchina. È in netto miglioramento, ad inizio settimana però ha avuto due giorni la febbre. Spero di potergli dare comunque minutaggio». In una formazione che a questo punto, con Mercati per Balestrero, dovrebbe ricalcare quella vista a Trieste (occhio in difesa pensando al derby, visto che in diffida ci sono Silvestri e Rizzo). Avanti col 3-5-2 allora, con De Maria e Boci a giocarsi una maglia a sinistra.

«Le scelte non sono tante, ma va bene così. Primo perché i ragazzi che ho a disposizione non stanno soffrendo per le assenze, secondo perché dà a noi dello staff la possibilità di spronare chi può dare ancora qualcosa in più. Giani ad esempio necessita di continuità, ma ha fatto intravedere ottime cose e anche Vesentini è in crescita». Diana insomma si aspetta molto da chi può rispondere presente e per un eventuale cambio di modulo, «c’è anche tempo in corsa. Unica soluzione diversa rispetto al nostro modulo è la difesa a quattro: l’abbiamo provata, non tantissimo, poi dipende anche da chi hai di fronte».

Avversaria

E di fronte c’è un Alcione Milano che Diana dice di «conoscere a memoria. L’allenatore (Giovanni Cusatis, ndr) è bravissimo, se si va a vedere la rosa si trovano giocatori di esperienza e forti. Una squadra che a fine stagione mi aspetto di trovare tra i primi cinque-sei posti». Avversaria quindi da prendere con le molle «tra l’altro molto brava a sfruttare le palle inattive. Ho già detto ai miei di stare particolarmente attenti».

Il discorso però alla fine torna sempre sul gruppo Union e sulla parola infortuni. Tanti, e nessuno lo nasconde. «Siamo a novembre, 3-4 a livello muscolare ci possono stare - commenta Diana -. Quelli articolari vengono da traumi in partita o magari anche in allenamento, in cui chiediamo massima intensità. C’è chi li assorbe meglio e prima, chi invece ha bisogno di più tempo. Ma su questo non possiamo farci molto. Il fastidio semmai nasce dal fatto che si possano concentrare in un solo reparto: ciò non influisce più di tanto sulle scelte iniziali, quanto nella gestione dei 90 minuti di partita. E il pensiero va a Trieste, in cui abbiamo sofferto fino alla fine. Ma è bello vincere anche così, con la grande determinazione dei ragazzi». Uno dei motivi per cui non si guarda agli svincolati: «Ci siamo guardati attorno, ma ci siamo anche fermati. Sarà importante lo slot di gennaio e nel frattempo sfruttiamo quei giocatori che possono ricoprire più ruoli».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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