Calcio

Brescia, con la Samp un ko da serie A ma la strada presa è quella giusta

La squadra di Clotet gioca spreca e non sfigura con i liguri che regolano il test con Sabiri e De Luca
Davide Adorni ha avuto una bella chance di testa per centrare il gol - Foto Nicoli New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Davide Adorni ha avuto una bella chance di testa per centrare il gol - Foto Nicoli New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Dopo ognuno dei due gol subìti si sono viste teste basse  oppure nascoste dentro la maglietta - ed espressioni accigliate tra i giocatori del Brescia. Come in una partita «vera»: e il non volerci stare, a perdere in un’amichevole di fine luglio da girarrosto con i carichi di lavoro che picchiano ancora durissimo e con sulle spalle pure una sgambata al mattino, non può che essere visto come un buon segno. Peraltro, non l’unico affiorato dal test contro la Sampdoria andato in scena a Mompiano per 1.670 «eroi» che non si sono fatti incantare dall’aria condizionata o dai ventilatori di casa e hanno sfidato una colonnina di mercurio battente 38 gradi. E il bello è che nessuno si è pentito della scelta, ritrovandosi anche a potersi esercitare con i primi applausi di stagione. Nel rugby, si direbbe che il Brescia contro la Sampdoria ha rimediato la più classica delle sconfitte onorevoli

Piccoli mattoncini

È finita 2-0 per i liguri con un gol per tempo, ma in mezzo ci sono stati spunti interessanti offerti dalla ditta Clotet: al punto che il portiere ospite Audero (ma ha fatto la sua bella figura pure Andrenacci) è stato decisivo (migliore in campo?) con almeno tre parate (in particolare una su Niemeijer in avvio). Ma decisivi ancor più di Audero sono stati la poca concretezza ed errori assortiti del Brescia sottoporta. L’avvertenza generale è sempre la solita: trattasi di calcio d’estate. Però non si può non notare che la squadra ha posto un altro mattoncino sulla strada del consolidamento dello spirito e dell’attitudine. Costanza, continuità e intensità: ecco quel che è balzato subito all’occhio ieri insieme a un Ndoj che ha catturato l’occhio con ottime iniziative personali (è stato tra chi ha chiamato agli extra Audero) e giocate di alto livello in particolare tra fine primo tempo (prima ruba palla a Verre, lo dribbla e calcia a botta sicura, poi ci prova con un - si direbbe nel basket - «tiro ignorante»: in entrambi i casi trova il portiere) e inizio ripresa con un paio di punizioni e tanta foga.

I tifosi bresciani della Curva Nord non si sono fatti intimorire dalle alte temperature - Foto Nicoli New Reporter © www.giornaledibrescia.it
I tifosi bresciani della Curva Nord non si sono fatti intimorire dalle alte temperature - Foto Nicoli New Reporter © www.giornaledibrescia.it

Ma una menzione la merita ad esempio anche Niemeijer che Clotet ripropone trequartista nel 4-3-1-2 di base e che si mette in mostra andando alla conclusione (ci prova ripetutamente e in particolare dopo 5’ con un bel diagonale), mostrando buoni spunti e capacità di «dialogo» con gli altri del reparto anche se la sensazione è che fisicamente possa pagare qualcosa. A proposito: è da una sua caduta dopo un corpo a corpo che prende il via la ripartenza con cui la Samp al 33’ trova il vantaggio: Caputo impegna Andrenacci che para molto bene, ma sulla ribattuta c’è Candreva che rimette la palla in mezzo per Sabiri il quale da due passi non sbaglia. Bene anche Cistana, sicuro, e il solito Moreo che si ritrova a fare il pendolare tra la posizione da seconda punta e di trequartista per il 4-3-2-1 in fase di non possesso. A centrocampo prova in chiaroscuro per Van de Looi e di certo si è compreso meglio che serve qualcosa sugli esterni: a sinistra Clotet s’è arrangiato con Mangraviti e a destra nel finale per dare fiato a Karacic, è entrato Papetti. Morale, il Brescia ha chiuso con una difesa formata da 4 centrali.

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S’è giocato su buoni ritmi (nel Brescia peraltro in sei hanno chiuso con un minutaggio da 90’ e sono rimasti in panchina Bianchi, Bertagnoli e Labojko) e, come già accennato, il Brescia ha pagato troppi sprechi oppure è mancato nell’ultimo passaggio: in tutto questo è però sempre stata cercata la manovra contro una Samp provata col 4-1-4-1 e in totale fase di rodaggio che i conti li ha chiusi nel recupero (a squadre ormai stravolte dai cambi e a proposito: per Patrick il primo assaggino di Rigamonti edi applausi grazie a una grande giocata in accelerazione) con un tocco morbido di De Luca. Ma tant’è: innesti servono - per forza -, ma un’impronta di Brescia c’è.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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