Calcio

Brescia, col Perugia la decidono in 15’ Galazzi e Ayé: terza gioia e primo posto

Le rondinelle dominano e vanno sul 2-1 poi sciupano e gli umbri rientrano in gara Moreo sbaglia un rigore
L' abbraccio finale delle rondinelle dopo la vittoria con il Perugia (3 settembre 2022) - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
L' abbraccio finale delle rondinelle dopo la vittoria con il Perugia (3 settembre 2022) - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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Tre in quattro fa nove: che fa anche, en passant, primato in condominio con Reggina e Frosinone che tra l’altro sono allenate da due ex. Tutto insomma ha profumato e parlato di Brescia in un sabato pomeriggio godereccio al «Rigamonti» dove sono già arrivate due vittorie su due e dove ieri i soliti pochi intimi (4.000 e rotti, ovvero gli abbonati e una manciata simpatizzanti: che mestizia...) hanno festeggiato la seconda vittoria consecutiva dopo il blitz di Como.

Nonché appunto terzo sigillo in quattro partite: non era scritto, né forse nemmeno atteso da un Brescia che al di là delle turbolenze di mercato comuni a tutti, sta facendo i conti con una reale emergenza difensiva.Non era scritto che il flop di Frosinone potesse fare bene e invece la sera nera in Ciociaria è servita per imparare dai propri errori e far fare uno scatto alla combinazione mentalità-disposizione tattica. Attaccandosi a vecchi protagonisti - bentornato Ayé! - e nuovi attori come Galazzi che alla seconda da titolare è risultato di nuovo deciso con rete e assist. 

Considerazioni

Galazzi e Ayé in 15’ hanno fatto il lavoro - soprattutto i gol - che è servito per rispedire al mittente un Perugia che allo stato attuale non va nemmeno vicina al rappresentare una squadra di Castori. Ma quel che qui interessa, è che il Brescia inizia invece a somigliare davvero al suo di allenatore e dei tre successi fin qui cuciti, quello di ieri è stato il più convincente. Meritatissimo sebbene striminzito perché il 2-1 racconta soltanto una parte della storia dei 104’ di partita (dopo il blackout di Como ecco l’infortunio al guardalinee...), ovvero quella parte che narra di un po’ di sofferenza di troppo - seppur nel concreto si sia rischiato davvero pochissimo - e di un risultato aperto fino alla fine a fronte di quello che in realtà è stato un dominio del Brescia che ha tenuto in qualche modo la barra dritta con tre difensori su quattro ammoniti e il quarto, Mangraviti (ottima gara), a soffrire l’extrasforzo di un recupero accelerato (non cambiamo idea: un difensore in più sarebbe servito).

Pomeriggio di gloria per Nicolas Galazzi
Pomeriggio di gloria per Nicolas Galazzi

La partita

La mancanza della banda Clotet, l’unica di una giornata in cui sulla copertina insieme a Galazzi e Ayé va anche l’anima di squadra, è stata quella di non aver avuto la capacità di piazzare il colpo del ko mantenendo sempre in vita gli ospiti. E tra tante occasioni per chiudere i conti, spicca il rigore che Moreo s’è fatto neutralizzare da Gori scivolando al momento del tiro. Ma è finita bene, perché era cominciata bene. Con un diamantino di Galazzi che ricevuta palla da Bisoli, la lavora di suola per poi colpire Gori in diagonale. La squadra di Clotet spadroneggia e dalla sua parte, Galazzi - schierato ancora largo a sinistra in un assetto simil Como - fa ciò che vuole. Infatti, al 14’ (e un minuto prima Jallow aveva scheggiato la traversa provandoci da fuori) quando Mangraviti lo pesca con un gran lancio lui indisturbato se ne va e mette in porta il redivivo Ayé. Il Brescia più verticale della stagione che trova un riferimento nel sorprendente Labojko, è un rullo azionato da belle giocate di prima e intensità.

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Ritmo

Quella che un po’ si spezza (per ora è un Brescia «condannato» a correre sempre...) intorno al 20’ quando s’infortuna il guardalinee e il gioco resta fermo per oltre 6’ anche se alla ripresa della contesa, al 28’ Moreo ha un’occasionissima di testa: palla a fil di palo. Da lì, il ritmo si abbassa un po’ e il Perugia trova il modo di smascherare l’apprensione difensiva del Brescia: un gol di Di Carmine viene annullato per fallo di mano, ma poi (col Perugia in dieci mentre Di Carmine è infortunato)non c’è nulla da dire quando Luperini la riapre sugli sviluppi di un corner (umbri pericolosi solo sui piazzati) con flipperata. Finale di primo tempo d’adrenalina tra una grande occasione di Bertagnoli e un brivido procurato da Di Carmine. Nella ripresa, senza più Bisoli che chiede il cambio per un problema muscolare, il Brescia macina comunque e trova una traversa di Ayé prima di cambi che riportano la squadra all’«antico» con 4-3-1-2 con Benali trequartista e Viviani play. C’è controllo, ma sotto sforzo e gli errori non mancano. Il rigore del 30’ è manna dal cielo, ma non va. E allora si resta a camminare sulle uova fino alla fine mentre Clotet fa esordire Garofalo e Nuamah: tutti danno il tutto per tutto e per questo tutti se ne vanno contenti. E orgogliosi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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