Armonia e vittorie, per Maistrello «questo Brescia può crescere ancora»

Quel diciassette sulle spalle, capitato quasi per caso, è diventato uno dei simboli della rinascita: «Non l’ho mai indossato, ora chissà: potrei anche tenermelo fino a fine carriera». L’aneddoto che racconta Tommy Maistrello è storia nota: voleva l’otto, «ma Balestrero ci teneva troppo e non me l’ha lasciato». Da lì la virata su due cifre che, sommate, potessero restituire in altra forma quel numero.
Il blitz
Ospite di Teletutto per l’appuntamento di ieri con «Tutti in campo», l’attaccante dell’Union Brescia è ripartito dalla vittoria di Lecco. Ricalcando un concetto affrontato in conferenza da Aimo Diana: «Fa piacere che qualcuno ci definisca “corazzata”, significa che stiamo facendo ottime cose».
Al Rigamonti-Ceppi la squadra ha lanciato un segnale forte: «Ma noi possiamo ancora crescere tanto. Non dimentichiamo quanto abbiamo cambiato in estate: qualcuno c’era già lo scorso anno, ma abbiamo aggiunto diversi elementi. L’affinità e l’intesa migliorano giorno dopo giorno».
La formidabile marcia del Vicenza fa sì che al momento resti un punticino all’orizzonte: «Siamo a ottobre, il campionato è ancora lungo». Maistrello ne ha viste un po’ in carriera, non si lascia condizionare troppo dal momento: «La serie C è da sempre un campionato complicato, soprattutto nel girone A. Finora loro non hanno sbagliato nulla, più avanti si vedrà.

Vogliamo farci trovare pronti». Fin qui comunque il bilancio è positivo: «In dieci partite abbiamo fatto più cose positive che negative, a mio avviso», sottolinea Maistrello. Che racconta di un clima di grande compattezza nello spogliatoio: «Stare insieme è un piacere, c’è un’atmosfera che raramente ho vissuto in carriera. Quanto a noi attaccanti, siamo tanti e c’è grande competizione. Scegliere ogni volta, per il mister, è un bel grattacapo (ride, ndr)».
Un pensiero fugace corre a un futuro remoto («mi sono diplomato durante il Covid, poi ho conseguito la laurea: un domani mi piacerebbe allenare, mia moglie dice che sono portato»), subito scalzato da un altro molto più imminente e concreto: «Sabato giochiamo contro l’Albinoleffe: li ho visti un paio di volte in tv quest’anno e sono convinto che ci possano dare del filo da torcere. Sono un avversario tosto, non vanno sottovalutati».
C’è un Rigamonti da riconquistare: «Ci teniamo a ritrovare la vittoria in casa: stadi come il nostro, soprattutto in serie C, se ne vedono pochi». La sfida è lanciata.
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