Cartella, decisivo con il Rovato Vertovese e star della Kings League

La storia nella storia. Perché il Rovato Vertovese al primo anno di vita è riuscito a centrare un clamoroso «triplete» conquistando anche la Coppa Italia nazionale (3-1 in rimonta al Barletta), ma c’è chi dall’inebriante gioia vissuta allo stadio Bonolis di Teramo potrebbe passare ad un palcoscenico mondiale. Sui generis, ma pur sempre mondiale.
È il caso di Dennis Cartella, esterno offensivo classe 2000, decisivo nell’ultimo atto tricolore con una doppietta. E ora desideroso di togliersi un’altra soddisfazione, andare ai Mondiali della Kings League.
Il tramite
Cartella è uno dei dilettanti bresciani (l’altro è il bassaiolo Stefano Cossetti) che sta partecipando alla versione italiana del format – ideato da Gerard Pique, ex giocatore del Barcellona e della Spagna – che unisce calcio (poco) e avanspettacolo (tanto). Cartella è nella rosa della Fc Zeta, allenata dall’ex tecnico del Brescia Cristian Brocchi. E proprio sabato avrebbe dovuto essere in campo, visto che la sua seconda squadra ha vinto 11-3 i quarti contro l’Apk e oggi giocherà la semifinale con i Boomers.
«Ma meglio vincere una Coppa Italia con il Rovato Vertovese davanti a quasi 4.000 persone – precisa il giocatore cresciuto a Castel Mella e residente a Flero –. Tra le due scelgo tutta la vita questa emozione: imporsi davanti a un pubblico fantastico, una società storica come il Barletta, è stato bellissimo. Una giornata perfetta. La Kings League? Mister Brocchi cercava un esterno veloce, un diesse bresciano, Cristian Mura, è suo amico e gli ha segnalato il mio nome. Ho fatto degli allenamenti, gli sono piaciuto e ho giocato tre gare. Ora c’è la semifinale, il sogno è fare con loro i Mondiali in Francia».
I sogni, il Rovato Vertovese, li ha invece esauditi tutti completando l’anno perfetto ad un solo anno dalla fusione. Come fece il Cast Brescia (che però si sciolse subito) due anni fa. Come riuscì al Salò dei miracoli nel 2024. A 35 anni esatti dal primo trionfo bresciano nel trofeo, firmato dal Breno (seguì due anni dopo il Quinzano).
Gioia
«Questa è una stagione incredibile – dice Cartella –. Abbiamo giocato 50 partite, ma con una rosa così ampia e forte è normale raggiungere traguardi clamorosi. Le energie? È vero che un mese fa eravamo già promossi in serie D, ma questo gruppo ha ragazzi umili e forti. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto: “Possiamo fare qualcosa di grandioso, crediamoci”. Siamo felicissimi».
Difficile capire cosa spicchi più di altro nel gruppo. Il portiere Gherardi c’è, i centrali Belotti e Cortinovis sono rocciosi e segnano pure, il centrocampo con Pozzoni, Lini e Zanga ha tutto, davanti Messedaglia fa la guerra e gli esterni (Cartella, Bertuzzi, Ballabio) segnano. Cosa conta maggiormente? «Non saprei nemmeno io, una squadra così forte, completa e umile è difficile da trovare». Eppure non siete mai partiti favoriti, né nel campionato d’Eccellenza, né nella finale regionale con la Solbiatese (che perse l’ultimo atto nazionale col Paternò nel 2024), né in quella tricolore con il Barletta... «E questo è il bello – chiude Cartella – quando hai poche speranze e zittisci tutti. Il campo parla sempre e lì abbiamo fatto cose devastanti».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Sport
Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.
