Scaramanzia e fioretti: la passione dei tifosi della Germani

La scaramanzia, il «voto», tanti ricordi. Il mondo dei tifosi della Germani è acceso anche lontano dai riflettori. Anche quando si tratta di prendere l’auto o un pullman per una trasferta qualsiasi di regular season. Magari nell’umido Taliercio di Venezia per una partita contro la Reyer, dietro il plexiglass del poco amato «gabbione» riservato ai supporter ospiti, d’inverno.
L’attesa in auto

Daniela Patelli è una delle tifose più storiche della Germani. Il suo cuore è biancoblù da decenni, dai tempi in cui il club aveva altri nomi e altre forme. Non ha preso parte alla trasferta di Trapani per gara-1 e gara-2 della serie di semifinale play off. Ha però deciso di seguire le due sfide in modo piuttosto creativo. «Non ho acceso la televisione – racconta –. Ho scelto di salire in auto e di andare a zonzo. Nessun aggiornamento. Quando ho immaginato che la partita potesse essere finita, ho controllato il risultato. Ha funzionato in gara-1, ho fatto lo stesso per gara-2».
Il fioretto

Paolo «Gp» Gualdi è uno dei leader degli Irriducibili. Lui a Trapani era presente. In gara-1, quando i bresciani al PalaShark erano nove, intonava con orgoglio la Madonnina dai riccioli d’oro, sovrastato dal frastuono dell’impianto siciliano. In queste ore ha promesso di tagliarsi la folta barba bianca, ma solo in caso di «bersaglio grosso».
Passato nelle giovanili
Beppe Maffetti non è solo tifoso. È anche un ex giocatore del settore giovanile di quello che fu il Basket Brescia. Anche lui, come altri, ricorda gli anni «della Pinti e della Cidneo, quando la città viveva la pallacanestro con passione. Ricordo – prosegue – i tifosi del Brescia calcio che uscivano dal Rigamonti e venivano all’Eib. Se iniziavi a giocare a basket in quegli anni, il sogno era arrivare alle giovanili di Brescia. Per me si è realizzato dai 15 ai 18 anni, dalla stagione 1987-1988 al campionato 1990-1991. Ci allenavamo dopo la prima squadra. Arrivavi un’ora prima per vedere i tuoi eroi. La domenica si andava 2-3 ore prima. Che parcheggi selvaggi alla rotonda dell’Eib... Per tanti quella è stata la golden age, l’età dell’oro. Ma, risultati alla mano, il top è oggi. Anche per chi, come me, associa quei fantastici ricordi agli anni della gioventù e dei sogni».
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