Germani-Vanoli corre sul filo tra salvezza e Final Eight
Pallacanestro giocata, pallacanestro da giocare, ma pure orizzonti, aspettative e speranze. Alessandro Magro viaggia a tutto campo nella conferenza stampa di presentazione di Germani-Cremona, in programma domani, alle 19, al PalaLeonessa, per la dodicesima di campionato. Partiamo proprio dalle prospettive. Perché, secondo il coach, la sfida alla Vanoli non è importante solo in chiave salvezza (o di creazione di quel «cuscinetto» che consente di mettersi più al riparo dagli attacchi di chi insegue in classifica), ma può dare spinta «anche verso un eventuale ingresso nella Final Eight di Coppa Italia», afferma.
Al momento, la quota per l’ottavo posto è a 10 punti, solo due in più di quelli che ha raggranellato la Pallacanestro Brescia. Così come sono due le lunghezze di vantaggio sulle ultime in classifica: la stessa Cremona, la Fortitudo Bologna e Varese. Con quattro gare da giocare prima della fine dell’andata, di cui tre al PalaLeonessa, Magro ritiene che «tre vittorie potrebbero lanciarci in chiave Final Eight, ma probabilmente ci costringerebbero anche a osservare i risultati delle altre. Quattro successi, invece, ci porterebbero dentro le prime otto». Naturalmente, l’allenatore fiorentino ragiona match per match.
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E quello con la Vanoli è da vincere, «anche se non è uno spareggio e non decide alcunchè, visto che il campionato è ancora lungo». Magro tratteggia il game plan della Germani per domani, partendo dalle caratteristiche degli avversari. Considerando che - al momento - non è facile prevedere l’impiego di Poeta e Spagnolo, che hanno problemi muscolari. Come accaduto con l’Olimpia Milano (per ragioni diverse e con tutte le debite proporzioni), anche stavolta Moss e compagni («qualche acciacco, ma la squadra sarà al completo») non avranno un’idea precisa di chi si troveranno di fronte. «Ma sappiamo che Cremona è una squadra estremamente aggressiva. Ha il quinto miglior attacco del campionato e cerca spesso di colpire nei primi otto secondi del possesso. Dovremo quindi evitare di lasciarli correre, dovremo costringerli a lavorare di più a metà campo. In attacco, invece, siamo chiamati a condividere di più il pallone e ad alternare i protagonisti. Detto questo, sono certo che la partita non si chiuderà prima del 40’. Sia noi che Cremona abbiamo dimostrato di saper restare aggrappati ai vari match fino alla fine».
Magro è soddisfatto di due cose in particolare: la prima, le due buone prestazioni con Reyer Venezia e Olimpia Milano; la seconda è lo spirito e l’intensità mostrati dal gruppo in questa settimana d’avvicinamento al derby. Ma è conscio che tutto deve completarsi in campo domani. «Vincere dà valore al nostro lavoro. Perdere contro Cremona significherebbe vanificare ciò che abbiamo fatto recentemente». Tra tifoseria e addetti ai lavori, circa la Pallacanestro Brescia si percepisce una sensazione di parziale delusione, dettata dal gap che si è creato tra aspettative e realtà.
Cosa è vero? Le aspettative circa la Germani sono troppo elevate o la realtà (quattro vittorie e sette sconfitte in campionato) fa legittimamente storcere il naso? «Ritengo ci manchino quattro punti, persi all’inizio della stagione», afferma Magro. Punti che, allo stato attuale, farebbero effettivamente tutta la differenza del mondo. Se li avesse, Brescia sarebbe in piena zona Final Eight. Tuttavia, in questa serie A «che ha soltanto due squadre schiacciasassi, ossia Olimpia Milano e Virtus Bologna, i saliscendi sono all’ordine del giorno e caratterizzano più o meno tutti. In campo dovremo essere cinici ed equilibrati. E, al contempo, restiamo vigili sul mercato. Se si presenterà la possibilità di migliorare, la coglieremo».
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