Basket

Germani, Bragaglio: «Una stagione speciale sin dall’inizio»

Francesco Venturini
La presidente spiega: «Ho percepito subito un’atmosfera positiva: già dal ritiro di Ponte di Legno i ragazzi erano in sintonia e hanno dimostrato professionalità»
La presidente Graziella Bragaglio - © www.giornaledibrescia.it
La presidente Graziella Bragaglio - © www.giornaledibrescia.it
AA

Era il 25 agosto 2024 quando, in una piazza gremita di tifosi, al raduno di Ponte di Legno, la presidente Graziella Bragaglio, col solito immancabile sorriso, dichiarò proprio al nostro quotidiano «Ci auguriamo di ripagare questo affetto facendo divertire il nostro pubblico durante l’anno».

Oggi, a quasi dieci mesi di distanza da quel giorno d’estate, quello che era un semplice augurio è diventato una splendida realtà: la Pallacanestro Brescia è in finale scudetto per la prima volta nella sua storia, pronta a sfidare la Virtus Bologna in una serie che si annuncia emozionante.

Presidente Bragaglio, potremmo dire che l’obiettivo è stato centrato

«L’obiettivo è stato raggiunto nel migliore dei modi. L’entusiasmo che si è creato attorno alla squadra è stato tangibile fin da subito e lo abbiamo visto anche martedì scorso, con la corsa al biglietto per gara-3 contro Trapani. Tanta gente, purtroppo, non è riuscita ad acquistarlo, ma non è certo dipeso da noi. La risposta del pubblico è stata incredibile per tutta la stagione, e la squadra ha ricambiato questo affetto con prestazioni straordinarie. Il gruppo ha vissuto insieme ogni momento di questa splendida annata, con gioia e compattezza, e questo ha reso il tutto ancora più bello anche per chi ci segue dagli spalti».

Gioia e compattezza, valori, diventati evidenti dall’arrivo di coach Poeta. Quanto ha inciso, secondo lei, il nuovo tecnico?

«È stato un valore aggiunto fondamentale. Una scelta nata dall’intuito di Mauro Ferrari, che ha voluto fortemente inserirlo in questo nuovo ciclo della Pallacanestro Brescia. Peppe ha scritto subito pagine significative per la società e il team: la sua carica emotiva, la capacità relazionale e lo spirito di gruppo che ha trasmesso ai ragazzi sono stati determinanti. Ha saputo spingerli oltre i limiti, oltre la fatica. Affrontare così tante partite, con viaggi e trasferte continue, specialmente in fase play off, non è semplice. Lui ha saputo trasmettere forza mentale e voglia di non mollare mai».

Parlavamo della corsa al biglietto. In realtà, per tutta la stagione, il PalaLeonessa ha registrato un’affluenza molto alta. Quanto hanno contato il calore e la presenza costante dei tifosi nel cammino di questa squadra?

«Sono stati il nostro sesto uomo in campo, sempre e comunque. Non solo nel corso dei play off, ma per tutta la stagione regolare. Il loro apporto è cresciuto di partita in partita, e la squadra ha saputo ricambiare questa fiducia e questo affetto partecipando a eventi e iniziative e creando un legame ancora più forte con la città e con chi ama questo sport. È questo che genera affezione e senso di appartenenza».

C’è stato un momento chiave in questa stagione in cui ha capito che la squadra poteva davvero arrivare fino in fondo?

«Ora posso dirlo: proprio dal ritiro di Ponte di Legno. Lì ho percepito subito un’atmosfera positiva, una sintonia tra i ragazzi, una professionalità che raramente si vede così presto. Merito anche di coach Poeta, che ha portato energia nuova, ma soprattutto della disponibilità di tutti a mettersi in gioco. Ognuno sembrava sapere già quale fosse il proprio ruolo, e questo ha dato ordine e coesione al gruppo. Lo dissi già nel 2016, quando vincemmo il campionato di A2, lo ripeto oggi: questa squadra è diventata un tutt’uno con i tifosi, con gli sponsor, con la città. Certo, non mi aspettavo di arrivare a giocarci lo scudetto, ma lo abbiamo fatto con intelligenza tecnica ed emotiva. Ne siamo davvero orgogliosi, io per prima, ma anche la società e tutto il consiglio d’amministrazione».

Al termine di un percorso tanto bello, potrebbero riaprirsi anche le porte dell’Europa?

«In questo momento il nostro pensiero è totalmente rivolto alla finale. Ogni energia, fisica, mentale ed emotiva, è concentrata su questo appuntamento storico. Ciò che verrà dopo è difficile da prevedere. Dopo una stagione così straordinaria, replicare non sarà semplice. Ogni annata ha una sua storia, spesso imprevedibile. In questo momento stiamo vivendo qualcosa che supera ogni aspettativa. Dal 2009 abbiamo imparato a sognare, e non abbiamo alcuna intenzione di smettere».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.