Germani in finale, Bragaglio: «Risveglio magico per tifosi e città»

Una vittoria strepitosa, una serata magica che ha portato la Germani per la prima volta in finale scudetto. Un’emozione incredibile, un sogno a occhi aperti, raccontato con passione e profonda umiltà dalla presidente Graziella Bragaglio.

Presidentessa, è riuscita a dormire? Quali sono le emozioni a mente quasi fredda?

«Le emozioni sono fortissime e ovviamente non si è dormito niente, per l’adrenalina ai messaggi e per tutto quello che si è vissuto durante la partita di mercoledì sera. È stato uno spettacolo, uno spettacolo per la città. Uno spettacolo per i tifosi, per gli addetti ai lavori. Una squadra che ha entusiasmato, che ha giocato benissimo. E un plauso va ai tifosi di Trapani, perché hanno riempito quella parte dello stadio a loro dedicata, colorando davvero di immenso, anche con la gioia con cui hanno tifato la loro squadra e la nostra. Questo è l’aspetto molto bello del mondo dello sport».

Ritorno a Trapani e un fil rouge della storia bresciana. Si partì nel 2009 e nel 2011 ci fu il primo passo decisivo al primo scudetto di quella che si chiamava la B1. Si vinse proprio alla prima chance per salire in A2 contro Trapani. Allora si giocava al San Filippo. Sono passati 14 anni, se all’epoca gliel’avessi chiesto avrebbe mai immaginato che sarebbe arrivata una finale scudetto?

«Una storia meravigliosa, pagine di libri, pagine di immagini, storie, maglie, persone, pubblico, tifosi, sportivi sponsor, aziende, amministratori. È passato tutto. Oggi i social ti mettono di fronte ogni mattina a dei ricordi, dei ricordi meravigliosi. Quella fu un’annata stupenda, la prima grande salita nel mondo dei professionisti. Io in queste partite ho ritrovato le stesse persone di 14 anni fa. Ed era molto emozionante, bellissimo quando sono stata da loro: abbiamo avuto un ricevimento bellissimo».

Trapani torna anche nel 2016, nel primo turno dei play off, forse quello più pericoloso, superato dopo una battaglia. Trapani in qualche modo porta bene, chissà che non porti bene anche in vista della prossima serie.

«Calore emotivo incredibile, non c’è due senza tre. Noi abbiamo giocato gli ottavi di finale nel 2016, quando poi Brescia salì in Serie A. Anche lì ci furono vibrazioni pazzesche, che ancora oggi ci portiamo nel cuore. L’altra sera è stata la chiusura di un percorso e quasi quasi mi dispiace anche per Trapani, per tutti i loro tifosi. Ma poi alla fine qualcuno deve vincere. Questa volta siamo stati noi e per la città è stato un risveglio molto bello, molto emozionante. E questo grazie a tutti, grazie alla città, grazie alla stampa. Grazie, a chiunque ha partecipato a questo meraviglioso progetto».