Germani: Mobio valore aggiunto e super Ivanovic «alla riscossa»

Per usare l’espressione utilizzata dal telecronista di Sky durante Germani-Reyer Venezia di domenica, «la palla gira come in un flipper». Si riferiva all’attacco della Pallacanestro Brescia capolista, alla sua fluidità, e al fatto che la difesa della Reyer Venezia non riuscisse ad arginarlo (104-93 al 40’).
La Germani si è ritrovata - anche se, in realtà, non si era mai persa - dopo la piccola e preventivabile battuta d’arresto in casa della big Virtus Bologna di lunedì scorso. In modo articolare, ha ritrovato il fulcro del proprio gioco. Ossia Nikola Ivanovic. Il play montenegrino di Podgorica, che il prossimo 19 febbraio compirà 32 anni, alla Virtus Arena era stato sapientemente messo fuori dalla partita da un altro Ivanovic montenegrino (Dusko), e dalla batteria di esterni difensivi di cui dispone, praticamente sconfinata.
Il basket è fatto di scelte, e ci può stare che se ti concentri su un giocatore (Ivanovic, appunto) ne lasci liberi altri. La Virtus Bologna si era presa 11 punti da Della Valle nel solo primo quarto. E aveva concesso tiri ad altri uomini in biancoblù, purtroppo non segnati. La scommessa era stata vinta.
Tutta un’altra partita
Contro Venezia s’è vista tutt’altra partita. Se il premio di Mvp è andato giustamente a Demetre Rivers per i 22 punti con tanto di 6/8 da oltre i 6.75, «Johnny» è tornato a essere l’anima di Brescia. I suoi numeri parlano di 16 punti, è 8 assist. Le presenza delle sue mani sul fatturato offensivo dei biancoblù è evidente. Senza contare che ha attirato su di sé 8 falli e ha perso un solo pallone. Parliamo pur sempre del secondo miglior giocatore del campionato per +/- con un valore medio di 9.5. E di un leader in campo, non solo tecnico, insieme ai suoi «gemelli diversi» Amedeo Della Valle (bravissimo a capire cosa fare e cosa non fare contro la Reyer) e Miro Bilan (21 punti e 6 rimbalzi in scioltezza, lo spauracchio Chris Horton è rimasto in panchina per quasi tre quarti).
Le statistiche di lunedì a Bologna, per Ivanovic, erano state ben differenti. Tre punti segnati, ormai a partita virtualmente finita, 1/5 da tre, 4 assist. Non esistono caselline per fatica e frustrazione, ma conterrebbero valori molto alti.
L’inatteso
La parola «inatteso» rende di per sé poca giustizia. Tra i protagonisti della vittoria sulla Reyer c’è di certo Joseph Mobio. Per lui 3/3 dalla lunga distanza. Parliamo di canestri segnati con buono spazio, ma realizzati quando la mano può tremare. Per l’ivoriano di formazione italiana e bresciano d’adozione anche due rimbalzi e un recupero.

Nei piani, era l’anno in cui il suo minutaggio sarebbe cresciuto di un po’. Poi, avrebbe potuto cercare un ruolo più centrale in una squadra di media classifica. Sta giocando davvero bene, in un ruolo da on-off che non è di certo di facile interpretazione e che richiede grande prontezza mentale. Oggi come oggi, non sarebbe da lasciar partire, mai e poi mai.
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