Attesa Germani, Cotelli: «Umiltà, tante basi solide e piccole novità»

Manca sempre meno all’inizio di tutto. Tra mercoledì 20 e venerdì 22 agosto (insomma, tra circa una settimana) dovrebbe arrivare a Brescia il grosso della rosa della Germani. Burnell si aggregherà lunedì 1 settembre, Ndour arriverà mercoledì 3. Sabato 23 avrà luogo il primo allenamento, martedì 2 settembre, al PalaLeonessa (che ospiterà tutta la preparazione), andrà in scena la prima amichevole, con Rieti di serie A2. Dire che Matteo Cotelli - alla prima stagione da capo allenatore della squadra della propria città e nella società in cui è cresciuto - sia il più emozionato di tutti è piuttosto pleonastico.
Coach, le vacanze stanno davvero per finire...
«Per me sono gli ultimi giorni a Cesenatico con la famiglia. Nel fine settimana torno a Brescia e sarò totalmente operativo. Chiaro, sono emozionato, ma pure curioso di vedere come andrà il primo allenamento. Non vedo l’ora».
Ritrova in pratica tutta la squadra dello scorso anno. Non c’è Dowe, c’è Massinburg, che già ben conosce. Ha avuto colloqui con i giocatori?
«Certamente. Il confronto con capitan Della Valle è costante. Lo scambio di pensieri con Ivanovic e Bilan è stato particolarmente interessante. Così come quello con un veterano come Ferrero, che porta sempre grandi spunti. Ho ritrovato un Massinburg ulteriormente maturato. E, credetemi, non vede l’ora di ricominciare la propria esperienza a Brescia».
Parliamo proprio di lui. Che ruolo si è immaginato per CJ?
«Nella mia idea di squadra è un giocatore totale. A lui chiederò versatilità. Potrà giostrare da playmaker, guardia e ala piccola. Le sue doti offensive sono note, ma anche il suo impatto difensivo è notevole. Avrà grande spazio».
Versatilità è una delle parole chiave, vero?
«La mia intenzione, naturalmente, è di ripartire da ciò che siamo stati lo scorso anno. A proposito, confermare praticamente tutta la rosa di una squadra vicecampione d’Italia, al giorno d’oggi, è una vera rarità. Ringrazio Mauro Ferrari. Dal giorno uno dovremo essere umili e lavorare per esprimere la migliore versione di noi stessi. Progressivamente e lentamente, mi piacerebbe portare qualche novità nel gioco della Germani. Penso che, in alcune situazioni, potremmo giocare a ritmo un po’ più alto. Mi immagino anche una maggiore versatilità. Potremmo sondare assetti con Rivers nel 4 e Mobio nel 3. In queste dinamiche vedo del potenziale margine di crescita».
Qual è il modo giusto per caricare giocatori che vengono da una delle stagioni migliori (se non dalla stagione migliore) della loro carriera? Pensiamo allo stesso Della Valle, a Bilan, a Ndour, ma anche a Burnell...
«Questi giocatori vanno responsabilizzati. Ho grande fiducia in chi magari, adesso, non ha più l’ambizione di cambiare squadra o di giocare a un altro livello. Vogliono vincere qui e ora, per Brescia e per loro stessi. Per Burnell il discorso può essere leggermente diverso. Magari lui, tra un anno, dopo un’altra grande stagione, potrà veramente ambire ai piani più alti della pallacanestro europea».
Ivanovic, Della Valle, Rivers, Ndour, Bilan: se dovesse giocare domani il quintetto sarebbe ancora questo?
«Probabilmente sì. Poi, come dicevo, si possono anche cambiare le carte in tavola, posto che lo starting five conta il giusto».
Cosa si aspetta da Rivers?
«Lo vorrei da subito aggressivo. Può essere l’anno della sua esplosione».
Ha sentito Poeta?
«Ci sentiamo quasi tutti i giorni. Ormai, tra noi, c’è un rapporto d’amicizia. Brescia gli è rimasta dentro il cuore e, in un modo chiaramente diverso, ci resta "vicino". Gli auguro il meglio».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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