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Germani: Cobbins, Gabriel, Moore? Magro rilancia tutti

L’allenatore della Pallacanestro Brescia ospite su Teletutto: «I due lunghi sono leader e credo nel talento di Lee»
Coach Alessandro Magro
Coach Alessandro Magro
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La partita contro l'Olimpia Milano è alle porte. Si gioca domenica, al Forum, alle 17.30. Se la Germani la affronta con maggiore serenità, è perché sabato scorso è arrivata la bella vittoria contro la Reyer Venezia. Frutto di due settimane «di confronti e lavoro in profondità, anche finalizzato a sfoltire alcune delle nostre opzioni offensive, per migliorare la qualità delle manovre». E frutto pure della performance di giocatori come Michael Cobbins e Kenny Gabriel. Ossia i due lunghi sulla carta titolari che avevano suscitato perplessità dopo le prime uscite, così come Lee Moore, principale indiziato di un possibile taglio per far spazio a un nuovo acquisto. L'operazione pare al momento congelata. Anche perché l'allenatore della Pallacanestro Brescia Alessandro Magro, ospite su Teletutto di Basket Time giovedì sera, ha rilanciato tutti. 

«Cobbins non è mai stato sul banco degli imputati - ha affermato -. È uno dei nostri leader. Porta in campo tutto ciò che gli viene chiesto. In difesa è raramente fuori posizione e sa farsi sentire con la voce. Stiamo cercando di innescarlo in attacco con nuove varianti, fermo restando che preferisco comunque affidarmi alle nostre certezze (le principali bocche da fuoco sono Amedeo Della Valle e Naz Mitrou-Long, ndr).  Il rendimento di un giocatore va comunque oltre i numeri, e spesso è dato da ciò che non si nota subito». 

E Gabriel? «Anche contro la Reyer Venezia - ha proseguito Magro - gli sono mancate due triple aperte. Ma nella metà campo senza palla è stato protagonista della propria miglior prestazione. Attacca poco il canestro? Assicuro che lo esortiamo a farlo. È il primo a rendersi conto che ha tirarto solo tre liberi dall'inizio del campionato. Per quanto riguarda le conclusioni da tre, ho un'idea molto semplice: per sbloccarsi, un tiratore deve tirare. Non credo invece che le situazioni in cui si trova spalle a canestro possano essere il suo pane perché, nonostante l'altezza, è un giocatore esile e non esplosivo. In compenso, però, ha grandissima intelligenza cestistica. Capisce le cose prima degli altri, anche grazie all'esperienza che ha accumulato. E, credetemi, è il primo a mettersi pressione addosso».

Infine, Moore. «Resto convino che possa portare la palla. Nelle ultime uscite Laquintana si è fatto trovare più pronto, così Lee si è dovuto prendere i minuti che non ha giocato Della Valle. Ma è prezioso e credo nel suo talento, che non ha ancora mostrato del tutto». 

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