Basket

Germani: il salto di maturità è non aver più bisogno di sberloni

Tanti aspetti in comune tra i due cicli di tre ko e le pronte «resurrezioni»: serve uno scatto mentale
Una fase della sfida tra Germani e Venezia - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Una fase della sfida tra Germani e Venezia - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Il prossimo obiettivo è fare uno scatto di maturità. La vittoria dell’altra sera per 80-69 al PalaLeonessa contro la Reyer Venezia ha rasserenato le prospettive su una fine di 2021 che rischiava di farsi più che preoccupante. Grazie a questi due punti la classifica diventa più stabile. E l’impegno di domenica 12 dicembre al Forum contro l’Olimpia Milano può essere preso nella maniera giusta.

Ossia: si gioca con la testa leggera, si tenta l’impresa e se non si riesce, non c’è problema, si andrà «all-in» sul match successivo, in casa contro la Vanoli Cremona. Resta, però, un tema sul tavolo. Al di là delle sorprese tecnico tattiche che la Pallacanestro Brescia ha saputo regalare sabato sera. Perché vincere o perdere non è solo questione di «giocatore in forma-giocatore in serata nera», ma è anche un equilibrio di soluzioni alternative che vanno create per far fronte alle situazioni in cui gli avversari iniziano a conoscerti e, bloccando le tue opzioni primarie, ti neutralizzano. Di questo va dato merito a coach Magro e al suo staff.

Buona parte della vittoria su Venezia risiede in questa capacità e nella metamorfosi di una squadra che da super-perimetrale ha dimostrato di saper cavalcare anche altre situazioni di gioco. Lo scatto di maturità, però, adesso deve essere pure mentale. Perché per raggiungere qualsiasi risultato (dalla salvezza in su) non dovrà essere più necessario toccare il fondo per poi sciorinare la miglior prestazione della stagione.

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In questo senso, i tre cicli di sconfitte che hanno portato alle «resurrezioni» hanno dei punti in comune. A inizio stagione la Germani perde con Varese, Tortona e Trieste. In casa dell’Openjobmetis gioca maluccio, esce sconfitta di poco, ma non dà mai l’impressione di poter realmente comandare la gara. Stesso discorso contro Tortona. A Trieste arriva un altro ko, ma la prestazione è decisamente insufficiente. Tanto che Magro stesso sbotta a fine gara in conferenza stampa. Richiama tutti al senso di responsabilità - restando su un piano anche giustamente molto materiale - «verso chi ci paga gli stipendi e ci consente di lavorare nelle migliori condizioni».

Nonostante le differenze, ci sono analogie nel ciclo di ko con Trento, Virtus Bologna e Reggio Emilia. Di gara in gara, la Germani è andata in calando, fino a toccare il fondo all’Unipol Arena, dove, sempre parole del coach, si è giocata una «non partita». Il primo black-out è stato sanato con tre vittorie consecutive. Il secondo è stato, per così dire, risolto ieri. Trovare subito costanza di risultati con la trasferta di Assago alle porte è un po’ difficile. Ma puntare a non dover prendere sberloni per poi ritrovarsi, deve essere un obiettivo concreto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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