Ferrero e il segreto della Germani: «Tutti col sorriso dal primo giorno»
Con 36 anni compiuti lo scorso agosto è il giocatore più anziano della Germani. Fin qui ai margini delle rotazioni («nessun problema, conosco il mio ruolo, coach Poeta è stato chiaro fin dall’inizio), è una sorta di capitano aggiunto, grazie anche alla lunga esperienza maturata in carriera, anche nel ruolo di leader (a Varese è stato una bandiera).
Giovedì 14 novembre Giancarlo Ferrero è stato ospite negli studi di Teletutto per la consueta puntata di Basket Time. Come naturale, si comincia dalla partita di Cremona, vinta dalla Pallacanestro Brescia domenica scorsa 100-89.
«Avevamo bisogno di avere quel tipo di approccio – afferma il cuneese di Bra –. Il primo quarto della partita contro Trapani era stato il peggiore avuto in stagione. Il PalaRadi è un palazzetto complicato. Sono sempre così i campi delle squadre che si devono salvare. Noi volevamo riprendere il nostro cammino. Esserci riusciti, alla fine, è la cosa più importante».
La prossima partita
Davanti, invece, c’è la difficile trasferta di Casale Monferrato, contro Tortona. Si gioca dopodomani, domenica, alle 17.30. Ferrero conosce molto bene quel luogo, dato che ha giocato nella Junior Casale dal 2004 al 2013.
«Dobbiamo aspettarci una partita molto fisica – afferma l’ala –. Per noi è un test. Dovremo tenere il ritmo alto e cercare di fronteggiare al meglio il loro talento offensivo. In questo, il nostro uomo in prima linea è sempre Nicola Ivanovic, che fronteggia sempre il playmaker avversario».
Un ruolo particolare
Ferrero, come si diceva, ha una funzione delicata nella squadra. Fin qui ha giocato 4 minuti, ma dev’essere pronto sia a contribuire ad alzare il livello in allenamento ogni giorno, sia a entrare in campo in caso di defezioni.
«Alla fine della passata stagione, dopo la vittoria della finale play off di A2 con Trieste, avevo diverse opzioni – ricorda l’ala –. Una di queste era smettere. Oppure potevo accettare qualche offerta, arrivata sempre dalla A2. Ma la chiamata della Germani ha cambiato totalmente le prospettive. Ho risposto immediatamente "presente"». Perché? «Volevo osservare dall’interno come lavora un club di alto livello - prosegue il giocatore -, tanto in campo quanto fuori».
Il tutto non per apprendere direttamente un lavoro da svolgere una volta finita la carriera: il futuro di Ferrero, quando avrà smesso di giocare, sarà nel mondo della finanza, per il quale si è preparato anche a livello accademico.
«Poeta è stato subito molto sincero – afferma ancora il giocatore –. Mi ha detto che, in partenza, per me non ci sarebbero stati minuti. Ho apprezzato la sincerità. Mauro Ferrari, dal canto proprio, il primo giorno di allenamenti ci ha detto che si aspettava da tutti che si lavorasse molto duramente, ma con il sorriso. Dovevamo sgobbare e divertirci. Per questo compito, Poeta è l’allenatore giusto. E i primi risultati sono già arrivati. Il primo check point sarà alla fine dell’andata».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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