Basket, Germani: per il futuro si punta su Cobbins e Gabriel

La serie di vittorie in campionato è aperta. Sono ancora otto. La nona, al ritorno sul parquet previsto alle 18 di domenica 6 marzo, al PalaPentassuglia contro Brindisi, è nel mirino. Questi giorni sono di meritato riposo. Poi, sarà tempo di futuro per la Germani. Che, in questo piccolo momento di sospensione, sovrappone le dimensioni di «prossimo» e «anteriore». Dopo gli ultimi mesi di (eccellente) pallacanestro, di successi, e dopo la semifinale vissuta fondamentalmente alla pari contro una squadra come l’Olimpia Milano, che più che maggiormente forte pare a volte praticare uno sport a parte, si tornerà a remare in campionato. Oggi, a salvezza acquisita, proprio parlare di permanenza in A ha perso senso.
Consolidare il terzo posto
Il compito della Pallacanestro Brescia è quello di cercare di tenersi stretta il terzo posto in classifica, a distanza attualmente siderale dalla Virtus Bologna, seconda (22 punti i biancoblù, 30 le V Nere). Una posizione insidiata da più avversarie. In prima fila, per ovvie ragioni, c’è la Bertram Tortona, anche se in graduatoria è attardata di due lunghezze su Trieste. Attenzione poi a Trento, che non dovrà più sfiancarsi con la doppia competizione, e alla stessa Brindisi, prossima avversaria. Per rientrare nei giochi la Reyer Venezia dovrebbe invece cambiare completamente i connotati a una stagione che fino a questo momento è la più storta degli ultimi anni. Ma è la Germani in primis, messa in archivio la pratica salvezza (a proposito, le prospettive sono quanto mai fosche per Fortitudo Bologna e Vanoli Cremona), a non nascondersi più. Coach Alessandro Magro, più o meno tra le righe, ha fatto capire che lottare per il terzo posto, date le attuali circostanze, è la vera missione.

Il futuro
Fase 1: assestamento. Fase 2: propulsione. Fase 3: consolidamento. Se dovessimo suddividere in capitoli tematici l’annata della Pallacanestro Brescia, ci immagineremmo questo schema. Nel rettilineo primaverile che porta verso la post season, Moss e compagni dovranno però imparare a trovare nuovi stimoli e nuove motivazioni. Il gruppo, va detto, ha dimostrato di avere al proprio interno più di un leader emotivo. Dal Della Valle trascinatore al Mitrou-Long tutto classe e cuore visto ad esempio al Taliercio o al PalaDozza (il canadese, però, è in vistoso calo da tre partite a questa parte), da un Cobbins che vola come Tarzan tra le liane dalle parti dei cristalli e non smette un secondo di parlare in campo al Gabriel aizza-tifosi, fino a quel Petrucelli che più di un addetto ai lavori, nei giorni pesaresi, ha descritto come «giocatore clamoroso». È altresì vero che risalire in classifica e vincere da «underdog» è una cosa. Mantenere lo status da favorita contro buona parte delle avversarie da qui alla fine è diverso. Più facile, più difficile? Nessuno lo può dire. Ma è diverso. Di sicuro.

Gli obiettivi di coach Magro
Quali possono essere gli obiettivi di coach Magro, a livello di crescita del gruppo e dei singoli interpreti? L’allenatore - proprio nei giorni pesaresi - in un’intervista sui canali social del club ha «aperto la porta» dell’ufficio dello staff tecnico, raccontando le dinamiche del proprio lavoro con il vice Emanuele Di Paolantonio e gli assistenti Matteo Cotelli, Isaac Jenkins e Gianpaolo Alberti. Il tecnico toscano - creativo per natura - porta sempre idee per giochi diversi. Ai collaboratori il compito di «censurarlo»: «Coach, questo, adesso, non lo possiamo inserire». Il compromesso: aggiungerne uno a settimana. Seguendo il processo che aveva portato a una semplificazione del playbook dalla sfida contro la Reyer Venezia d’inizio dicembre in poi, con la promessa di tornare a rimpolparlo progressivamente. Adesso le soluzioni per i due tenori Della Valle e Mitrou-Long sono consolidate. Certo, come si diceva c’è da recuperare Naz, specie sul piano mentale, ma questo è un altro capitolo. La sfida potrebbe essere quella di disegnare sempre più soluzioni per un giocatore come Petrucelli, che sta dimostrando d’essere d’incredibile sostanza. Ma anche per Moss, che può dare meno minuti, ma di qualità, e ribadirsi specialista in determinate situazioni, anche offensive.

La conferma di Cobbins e Gabriel
Per quanto riguarda i piani a più ampio raggio, la Final Eight ha confermato l’importanza - tecnica e morale - dei lunghi Cobbins e Gabriel. Due giocatori sui quali la proprietà è intenzionata a puntare anche per il futuro, in una squadra - quella del 2022-2023 - che dovrebbe giustamente essere DellaValle-centrica, e che vorrebbe intensamente poter contare ancora sulle prestazioni di Petrucelli. Di leader c’è sempre bisogno: Mike e Kenny hanno ampiamente dimostrato di esserlo. Infine, tornando al futuro a medio raggio, non è da escludere che in vista di più che verosimili play off il club pensi all’inserimento di un settimo giocatore straniero (senza tagli di atleti sotto contratto) per rafforzare il roster. Ma sono discorsi che, eventualmente, prenderanno corpo non a breve.
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