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Basket A2: Agribertocchi Orzinuovi cede alla capolista Udine

La corazzata Udine scappa solo nell’ultimo periodo: la prestazione certifica i miglioramenti del roster
  • Agribertocchi-Udine finisce 65-83
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AA

La legge del più forte. L’Agribertocchi Orzinuovi cede il passo alla capolista Udine nell’ultima giornata del girone di andata e resta inchiodata all’ultimo posto in classifica a quota due punti. Ad onor del vero, il passivo fa pensare ad un match senza storia. Diversamente i biancoblù hanno retto per oltre tre quarti alla squadra più profonda e completa sinora affrontata.

Avvio

Le ostilità si aprono con un’Agribertocchi Orzinuovi frizzante su entrambi i lati del campo. Il neo-arrivo Rebec ha tempi di gioco molto diversi dal precedente interprete. I canonici ventiquattro secondi vengono sfruttati a dovere. La zona 3-2 studiata a tavolino da coach Bulleri ingarbuglia i forti friulani che comunque dimostrano pazienza e sagacia. Chi si attendeva un match ragionato si deve ricredere.

Nonostante lo stop forzato di quasi un mese i capovolgimenti sono continui. Un discutibile fallo antisportivo fischiato a Rebec favorisce il primo strappo friulano (5-11 al 5’) subito ricucito da un chirurgico 6-0 con lo stesso sloveno in grande spolvero. Il primo periodo suggerisce che i diciotto punti di distacco in classifica sono quantomeno un’esagerazione (14-17 al 10’).

Se possibile nel secondo quarto l’intensità aumenta. Le due squadre lottano su ogni possesso ma lentamente Udine fa capire perché è capolista. Talvolta i friulani sembrano schierare un giocatore in più per fluidità ed automatismi. L’Agribertocchi Orzinuovi è tutto cuore e grazie a totem Renzi resta in scia (23-28 al 15’). Il primo tempo certifica gli evidenti miglioramenti dell’intero roster. Nonostante le ottime soluzioni offensive, Udine non scappa (31-38 al 20’).

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Dopo la pausa

Al rientro dalla pausa il leitmotiv non cambia. Udine è pregevole nella manovra e Cappelletti è un intruso in categoria. Orzinuovi è rapace non appena l’avversario abbassa la guardia e tutti contribuiscono a rimpinguare il bottino. Rebec alterna scorribande e assistenze mentre giocatori sinora incompiuti (vedi Sandri e Janelidze) finalmente legittimano le scelte estive (40-47 al 25’). Inevitabilmente le prime scorie figlie della desuetudine alle partite si fanno sentire. Il ritmo è più blando. Inevitabilmente i possessi diminuiscono e le opportunità vanno massimizzate.

Lavorando di fino, sui particolari gli ospiti sornioni conducono in porto un quarto molto insidioso (47-55 al 30’). Attimi decisivi. Seppur encomiabile, l’Agribertocchi dovrà inventarsi qualcosa per il colpaccio. Puntualmente i senatori udinesi salgono in cattedra (Giuri in primis) ed un paio di soluzioni orceane vengono sputate dal ferro certificando la prima doppia cifra di svantaggio (47-59 al 32’). Udine sente l’odore del sangue e mette la freccia grazie a triple ben architettate e transizioni fulminee.

Rebec (nota decisamente lieta) non si arrende e pure Corbett è squillante per un sussulto che mette un po' di pepe sulla coda del match (55-68 al 35’). Udine stringe un paio di viti in difesa e rispolvera per l’ultima volta l’artiglieria pesante portando a casa due punti meritati contro un’Agribertocchi cui va l’onore delle armi nonostante un passivo severo. Finale: 65-83.

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