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Polveriera Rugby Rovato: il club «esilia» i ribelli

Esonerato il vice Cuello. A 15 giocatori pro-Porrino l’ok alla cessione, ma veto sull’accesso alle strutture
Nei giorni scorsi. Una seduta agli ordini del neotecnico Paul Griffen - Foto © www.giornaledibrescia.it
Nei giorni scorsi. Una seduta agli ordini del neotecnico Paul Griffen - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Tra notizie ufficiali, indiscrezioni e clamorose inversioni di marcia sia da parte della società che dei giocatori della prima squadra, si fa sempre più complicata la situazione al Rugby Rovato.

Mentre l’esonero di Gaston Cuello, assistente di Daniele Porrino - allenatore e direttore tecnico licenziato a dicembre dai rossoblù di serie B -, avvenuto nelle scorse ore è cosa certa, si rincorrono voci sulla concessione del «nulla osta» al trasferimento ai giocatori rimasti fedeli al tecnico biellese. Ma con una clausola, per una quindicina di questi, che non permetterebbe loro di accedere alle strutture dello stadio Pagani. Una sorta di esilio imposto dalla società - che al momento non conferma né smentisce - venuto però proprio quando pareva che il gruppo si stesse muovendo a favore di un rientro pacifico nel club.

Rumors davano inoltre per certe le dimissioni del nuovo direttore sportivo, Francesco Filippini. La risposta di Filippini è immediata: «Io sto lavorando per il club e con esso valutando come operare al meglio». Sulla questione nulla osta intervengono quei giocatori che presentarono l’ultimatum per la conferma del precedente staff tecnico: «Ci era stato detto che il via ci sarebbe stato dato solo se un’altra società interessata al nostro cartellino avesse fatto richiesta - sottolinea il gruppo di circa 30 atleti -. Dopo questa comunicazione ci siamo riuniti per poter dare una risposta. Ci siamo confrontati anche con Paul Griffen e con lo staff della Seniores, i quali sapevano della nostra apertura verso la dirigenza. Nessuno ha fatto richiesta di andare via e nessuno ha chiesto il nulla osta. A questa nostra non richiesta la dirigenza ha risposto mandando comunque il nulla osta, dicendo che noi non possiamo più accedere né alla struttura, né al campo, né alla club house».

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