Federico Bicelli: «Soddisfatto del Mondiale, ora penso agli Europei»
Il sorriso è quello dei giorni belli, la stanchezza quella di un Mondiale in cui ha corso quasi ogni giorno, per poi affrontare oltre 12 ore di volo e tornare a casa. Federico Bicelli si porta da Singapore e dal Mondiale di nuoto paralimpico ottimi riscontri, tanti ricordi e soprattutto tre medaglie: l’oro nei 400 stile e gli argenti conquistati nei 100 stile e nei 100 dorso.
I pensieri
«Sono ovviamente felice e soddisfatto – commenta – anche se sono e sarò sempre un perfezionista: ecco perché mi dispiace per i quarti posti nei 200 misti e nei 50 stile, perché in entrambe le gare sono arrivato a un passo dal bronzo. Vero che in quest’ultima ho chiuso a 3 centesimi dal record italiano, mentre nei 200 misti ho stabilito quello nuovo. Significa che ho dato il massimo, che più di così onestamente non potevo fare, ma un pizzico di rammarico resta. Tornare in Italia con cinque medaglie sarebbe stato fantastico».
Il non accontentarsi mai resta una delle caratteristiche del nuotatore di Fiamme Azzurre, Polisportiva Bresciana No Frontiere e Gam Team, che ripercorre quanto fatto nella piscina di Singapore. «Nei 400 stile mi sono confermato e non era facile, ma ormai sta diventando la mia gara, quasi l’avessi nel Dna. E per questo devo dire grazie in particolare alla mia allenatrice Tanya Vannini e a Giorgio Lamberti. È come se la facessi col pilota automatico. Quando sono sceso in acqua venivo dai 200 misti fatti al massimo fin dalla batteria, perché solo così potevo arrivare in finale. Tanya mi ha detto “non pensare al tempone, corri per vincere e basta”. Così è stato. Ho risalito posizioni 100 dopo 100 fino al botto finale. I 50 delfino sono stati una faticaccia, vedrò se affrontarli ancora e come, mentre 50 e 100 stile sono andati più o meno come mi aspettavo».
Gli obiettivi
Attenzione quindi puntata sui 200 misti. «Li ho preparati in pochi mesi, quest’anno mi dedicherò specialmente a migliorare la rana, anche perché in questa specialità mi piacerebbe poi poter affrontare i 100». Quando? Presto, perché braccia e testa di Bicelli non si fermano mai. «Il Mondiale è archiviato, adesso nella testa ho solo gli Europei del luglio prossimo. E siccome la concorrenza sarà minore rispetto al Mondiale, punto a portare a casa diverse medaglie. Poi certo, ci sono le Olimpiadi del 2028, ma voglio mettere obiettivi a medio termine. Nel 2026 punto a vincere il più possibile, da lì in poi preparerò al meglio le gare in cui so di potermi giocare il podio sia a Mondiali nel 2027, sia soprattutto a Los Angeles nel 2028».
L’orgoglio
Ma per il nuotatore originario di Borgosatollo non ci sarà bisogno di aspettare tre anni per respirare l’aria olimpica. «Sono stato contattato per essere uno dei tedofori che a Brescia porteranno la fiamma olimpica di Milano-Cortina – racconta con orgoglio – e sono felicissimo di poter percorrere un tratto del percorso nella mia città il prossimo 17 gennaio». Perché le radici sono importanti, al pari di rappresentare l’Italia in giro per il mondo. «Salire sul podio, sentire l’inno, regala sempre emozioni incredibili. In più a Singapore ho avuto la possibilità di ritrovare i tanti amici della Nazionale, oltre a confrontarmi in acqua e fuori con avversari dei quali ho enorme stima». La stessa che loro anno per Bicelli, campione che non si pone limiti.
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