Jacobs, dubbi sul futuro: «Mi prendo del tempo per decidere»

Lo stadio dei sogni si trasforma nel teatro dell’incubo. Se la batteria della 4x100 sarà stata davvero l’ultima gara di Marcell Jacobs, allora la carriera del campione olimpico si sarà conclusa con un contrattempo inedito che ha mandato in tilt la staffetta veloce tricolore.
Il momento
Al primo cambio Jacobs, in quinta corsia, si urta con il primo frazionista sudafricano Shaun Maswanganyi, al suo esterno in sesta, e rischia di cadere; rimane in piedi recupera il bastoncino da Fasuto Desalu e lo consegna a Lorenzo Patta dopo un discreto 9”01. Matteo Melluzzo completa in lavoro in 38”52, con l’Italia miseramente sesta nella propria serie e undicesima nel riepilogo complessivo. Nel dopogara l’Italia fa ricorso per essere riammessa, ma la giuria respinge le motivazioni azzurre, accettando invece quelle del Sudafrica, a cui è stato concesso di ricorrere in solitaria per centrare un tempo valido per la qualificazione.

Le dichiarazioni
In zona mista Jacobs è sconcertato. «Il sudafricano correva molto interno, mentre io dovevo accelerare dall’esterno, perciò c’è stato il contatto. Non mi era mai successo in vita mia. Lui mi è venuto addosso e purtroppo ho perso l’appoggio. Entrambi nel momento dell’impatto eravamo nella nostra corsia, pertanto non credo di averlo danneggiato. Ho cercato di rimettermi in piedi il più veloce possibile. Non ho avuto il tempo di pensare, ho cercato solo di rialzarmi, prendere il testimone e portarlo velocemente a Patta. Nonostante lo scontro, la sensazione di corsa era buona. Questa era una qualifica per scendere in pista sereni in finale, peccato per come è finita».
Impegno onorato
Dopo le parole di sconforto a seguito dell’eliminazione in semifinale nei 100 («Non so se ha senso continuare così. La 4x100? Forse è ora di far fare esperienza ad altri») il desenzanese ha accettato comunque di mettersi in gioco anche in staffetta. «Nella lettera di convocazione ricevuta c’era scritto 100 metri e 4x100 e quindi avevo fatto una promessa al professor Di Mulo che ci sarei stato se fossi stato bene fisicamente. L’obiettivo era venire qui e correre veloce con la squadra».
Sull’impiego in seconda frazione Jacobs è stato contento: «Mi trovo bene in questa posizione, ho sempre lavorato con i cambi sia nel ricevere sia nel consegnare. La seconda è una frazione importante in cui bisogna lanciare la staffetta. Purtroppo stavolta è capitato quello che non doveva accadere». Infine sul suo futuro il desenzanese è conciso: «Mi prenderò il mio tempo per decidere».
I colleghi

Sotto choc anche gli altri colleghi della staffetta. Desalu pensava che Marcell fosse inciampato quando lo ha visto rallentare, Patta era destabilizzato rendendosi conto che c’era stato uno scontro, secondo Melluzzo quell’episodio ha compromesso la gara. Il siciliano non si aspettava di fare l’ultima frazione: «Pensavo di più la seconda, con Marcell in ultima, se davvero Tortu sarebbe stato fuori», confermando le indiscrezioni della vigilia.
Invece l’esclusione del brianzolo si è materializzata, ma il Fulmine di Desenzano non ha avuto la quarta frazione. E proprio dalla seconda casella si è reso protagonista dell’episodio chiave della prima serie di semifinale. La giuria ha riconosciuto come il suo braccio alzato abbia danneggiato il sudafricano, chiudendo quindi così ogni strada alla possibile riammissione azzurra. Magari visto quanto accaduto Marcell ci ripenserà e si concederà qualche altra volata con la maglia azzurra.
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