Atletica, Mei: «A Brescia gli Assoluti quando sarà pronto l’impianto»
«Quando sarà pronto per l’uso, questo impianto ospiterà di sicuro i campionati italiani di atletica al coperto». Parola del presidente della Fidal Stefano Mei che, in città per la Finale Oro dei Societari, ha visitato ieri mattina il cantiere del palaindoor di Sanpolino. «Ancona non la prenderà male se alterneremo le sedi – prosegue –. Poi oltre agli Assoluti ci saranno anche i campionati giovanili, quindi la possibilità per Brescia di ospitare rassegne tricolori al coperto è assicurata».

E il Gabre Gabric ha le carte in regola per accogliere gli Assoluti all’aperto?
«L’unica problematica è legata al numero di spettatori. Negli ultimi anni stiamo portando gli Italiani outdoor in campi con almeno duemila posti. Qui al momento la tribuna è da 900, perciò si dovrebbe ampliare la capienza con spazi temporanei, come già sperimentato per il meeting del Continental Tour. Con questo accorgimento Sanpolino potrebbe rientrare tra i candidati, ma all’aperto ovviamente la concorrenza è maggiore».
Come definirebbe Brescia nell’ambito dell’atletica italiana?
«Centrale come idea e forte come posizione. A cominciare dalle strutture, perché accanto a uno dei campi più moderni d’Italia sta nascendo uno degli impianti coperti più belli del Paese. Poi ci sono anche i risultati. L’Atletica Brescia 1950, che difende in casa lo scudetto femminile, può trascinare anche le altre società locali. Oggi i club devono collaborare senza litigare e ognuno nel suo piccolo deve dare il meglio. Penso che a Brescia si sia capito che lavorare in gruppo faccia bene».
Immagina la nostra città come un polo per i raduni federali?
«Con l’arrivo del palasport di sicuro. In poche centinaia di metri in questa zona ci saranno il campo, l’anello indoor e il parco delle Cave. Nella mia mente vedo Brescia come il punto di riferimento del Nord Italia per l’atletica».
Che idea si è fatto dell’esplosione dei tanti talenti bresciani?
«Penso che senza il campo di Sanpolino non ci sarebbe stata questa crescita esponenziale dei talenti locali. Mi fa piacere vedere Bonora o Pernici in gara nel weekend oppure Rigali, Federici e Carraro presenti in Nazionale o ancora Kabo convocata alle Olimpiadi».
Un auspicio per il quadriennio verso Los Angeles?
«Riportare con successo lo sport nelle scuole. È stato inserito nella Costituzione, ma bisogna rendere concreto il principio. Se lo sport rende l’uomo più sano, allora fare attività fisica oggi ridurrà il numero dei malati in futuro».
E allargando l’orizzonte?
«Sono molto fiducioso perché abbiamo già la squadra per Brisbane 2032, considerando giovani talentuosi come Inzoli, Doualla, Valensin, Castellani, Succo. E ovviamente i già rodati Furlani, Iapichino, Battocletti».
Marcell Jacobs debutterà martedì in Finlandia. Vi siete sentiti?
«Sì, un mesetto fa. Sta bene ed è pronto a mettersi a disposizione anche della staffetta. Se nelle due uscite di Turku e Roma dimostrerà di essere in forma, lo vedremo anche in Coppa Europa».

Con quale team l’Italia si presenterà all’appuntamento con gli Europei a squadre?
«L’obiettivo è di difendere il titolo a Madrid con la migliore squadra possibile. È una manifestazione fondamentale per la Federazione. Quindi schiereremo i più bravi».
Perché ha deciso di scendere in campo per la Giunta del Coni?
«Sono già felice di essere alla guida della Fidal nel periodo migliore della storia dell’atletica italiana, ma penso che il nostro sport meriti di essere rappresentato anche in Giunta e per questo ci ho messo la faccia».
Si aspettava otto candidati per succedere a Giovanni Malagò?
«Sento dappertutto che il Coni non interessa più, ma se i candidati sono così tanti vuol dire che non è vero. Malagò è un numero uno assoluto, dopo di lui serve una guida che conosca perfettamente la materia e i meccanismi delle federazioni e abbia chiaro in mente che si vince solo con il lavoro di squadra».
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