Torbiere, nessuno scempio: tagliati olmi non secolari e morti da tempo

Le piante verranno tagliate per la sicurezza dei visitatori della Riserva e della viabilità sulla Sp XI Iseo-Rovato
Gli alberi malati da tagliare alla Riserva delle Torbiere
Gli alberi malati da tagliare alla Riserva delle Torbiere
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Olmi grandi e imponenti, ma già morti da tempo perché malati. Sono queste le piante, non secolari, che verranno tagliate, per la sicurezza dei visitatori della Riserva delle Torbiere e della viabilità sulla Sp XI Iseo-Rovato. Le altre, identificate con segni arancioni, saranno controllate attentamente e magari contenute o capitozzate.

Nessuno scempio ambientale dunque è in corso nella Riserva naturale Torbiere del Sebino, bensì un censimento che identifica quali alberature sono a rischio, pericolose e quindi da monitorare.

L’intervento

«Alcune piante sul percorso nord sono già cadute da sole - ha spiegato il direttore dell’ente, Nicola Della Torre, all’incontro della Comunità della Riserva di ieri -, per di più la mancanza d’acqua di questo periodo ha favorito i collassi; pioppi, salici e olmi, alberi che diventano enormi in venti o trent’anni, sono vecchi e chi li ha piantati allora non era consapevole di come sarebbero diventati. E non era a conoscenza nemmeno della "Grafiosi dell’olmo", la malattia che ha portato alla morte e al conseguente disseccamento di interi filari, molti dei quali posti lungo il percorso sud, causando il continuo spezzarsi delle ramature sul sentiero. È dunque una questione di sicurezza che vedrà coinvolte il 40-50% delle piante segnate con il bollino rosso, che ha creato tanto scalpore».

Cambiamenti climatici

Un altro aspetto molto importante riguarda i cambiamenti climatici. «Provocano periodi di siccità e poi magari fortissimi acquazzoni, e questo non aiuta - ha aggiunto il direttore -. Contemporaneamente al censimento, stiamo progettando interventi di riforestazione della Riserva, per cui saranno piantati circa tremila e cinquecento nuovi alberi».

La piantumazione

Per l’appunto è partita già lo scorso autunno l’iniziativa «Dona un albero alla Riserva» che ha portato privati ed aziende a partecipare. Per esempio AcqueBresciane, partner di progetto dell’ente, ha contribuito ad acquistare la metà degli alberi che verranno piantati qui. Ettore Campana, con il suo viaggio «Cycling for trees» è riuscito a raccogliere la somma di cinquemila euro destinati alla piantumazione di duecento esemplari, che avverrà il prossimo autunno. Per avere tutte le informazioni consultare il sito www.wownature.eu.

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