Torbiere, il biglietto sale a 2 euro e chiude il percorso centrale

Entrare nella Riserva naturale Torbiere del Sebino, per chi non è residente nei Comuni di Iseo, Provaglio d’Iseo e Corte Franca, dal 15 marzo costerà il doppio: il ticket d’ingresso, infatti, passa da 1 a 2 euro. La proposta dal Consiglio di gestione risale allo scorso 23 gennaio e ora la Comunità della Riserva l’ha ratificato, approvando la scelta motivata da alcune criticità connesse all’aumento dei visitatori.
I dati del 2022, infatti, certificano che gli ingressi a pagamento sono stati 65mila: a questa cifra va aggiunto il numero, non quantificabile ma certamente cospicuo, dei residenti che entrano gratuitamente. «L’incremento esponenziale delle persone all’interno dell’area protetta - sottolinea il direttore Nicola Della Torre - negli ultimi anni ha generato un impatto sia sullo stato delle infrastrutture, che richiedono maggiori manutenzioni ed interventi mirati, sia sulla conservazione naturalistica della Riserva, da mitigare tramite specifiche azioni di sensibilizzazione ed informazione.
Si è quindi ritenuto necessario aumentare il contributo d’ingresso alla Riserva per garantire l’effettiva valorizzazione dei servizi ecosistemici e lo sviluppo di attività di educazione ambientale, per sensibilizzare i fruitori sull’importanza della conservazione della biodiversità e del bene comune».
In vista di questi obiettivi ecco le scelte: «Abbiamo deciso - continua il direttore - di puntare all’educazione dei più giovani: sono quindi esenti dal pagamento del ticket i bambini sotto gli 8 anni e le scolaresche che effettueranno visite guidate e laboratori. A tale scopo l’ente ha predisposto l’apertura del proprio Centro accoglienza visitatori durante i fine settimana ed i festivi per poter dare maggiore informazione ai visitatori che potranno scoprire così le peculiarità della Riserva per una fruizione consapevole e rispettosa».
In quest’ottica l’ente gestore, anche in vista dell’anno corrente con Brescia e Bergamo Capitale della cultura, ha cercato di mettere in atto azioni utili a sviluppare una fruizione più rispettosa della natura e della biodiversità. «Abbiamo cercato - dichiara il presidente Gianbattista Bosio - di essere molto più presenti, sia sul territorio sia attraverso i mezzi di comunicazione digitali. Un supporto non indifferente poi ci è stato dato dalle Guardie ecologiche volontarie della Provincia di Brescia, con circa 1.300 ore di servizio, e da quelle della Comunità montana del Sebino Bresciano».
Il 15 marzo comincerà anche la chiusura del percorso centrale, fino al 20 luglio, per salvaguardare il periodo di nidificazione. «La tutela dell’avifauna in questa delicata fase - conclude Bosio - giustifica quest’azione decisa a tutela del valore naturalistico di quest’area».
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