Dai Comuni 35 milioni per la cultura: per spesa pro capite Monno batte Firenze

Dopo la città, il record per investimenti è di Chiari con oltre un milione, quasi stessa cifra a Rezzato
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CULTURA, I COMUNI SPENDONO 35 MILIONI
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Monno batte Firenze sul fronte degli investimenti culturali. La piccola comunità arroccata nell’alta Valcamonica spende per ogni abitante quasi il quadruplo rispetto alla terra di Dante Alighieri: circa 670 euro contro poco più di 150. Ovviamente è un’iperbole, stiamo parlando di un comune di 540 abitanti rispetto a una città da 380mila, ma è indubbiamente curioso che il paese, posto lungo la strada che porta al passo del Mortirolo, metta a bilancio per la cultura oltre 345mila euro.

Al secondo posto, a un soffio dalla media di riferimento fiorentina (di sfida, se vogliamo esagerare nella provocazione) troviamo un altro piccolo paese camuno, stavolta è Cedegolo, che con i suoi 1.170 abitanti registra un investimento culturale pro-capite di ben 142 euro.

Musei e teatri

Anche se i dati sono riferiti ai bilanci consuntivi 2021 (elaborati da Openbilanci, sezione di Openpolis), nell’anno di Brescia e Bergamo Capitale della cultura è interessante vedere quanto i Comuni investono su questo fronte.

Prima una premessa di metodo, i dati che commentiamo si riferiscono a due voci inserite, appunto, nei bilanci dei Comuni: «Valorizzazione dei beni di interesse storico» e «Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale». Nella prima si considerano tutti gli interventi legati alla ristrutturazione e alla tutela dei luoghi di interesse storico come ad esempio statue e monumenti. Sono comprese inoltre le attività legate alla ricerca e alla divulgazione culturale, oltre ai contributi per la manutenzione e la gestione di biblioteche, musei e teatri; nella seconda sono inserite tutte le uscite dedicate alle attività culturali e alla gestione delle biblioteche comunali, sono escluse da questa missione tutte le uscite dedicate al turismo, per le quali è presente una sezione a parte.

Il Comune di Brescia ha messo a bilancio per il fronte culturale oltre 10 milioni di euro, la spesa pro-capite è quindi di 52,29 euro; la media italiana è 32 euro a persona (la nostra provinciale è 24,18 euro, il totale supera i 35 milioni). Se allarghiamo lo sguardo, le prime quattro città che spendono di più per i beni culturali sono tutte situate nel centro-nord. Si tratta di Firenze (appunto 150,90 euro pro capite), Trieste (104,75), Padova (87,08) e Verona (81,73). Si trovano nel sud invece quelle che riportano le uscite più basse: Messina (35,23), Catania (16,11), Bari (11,73) e Napoli (9,52). Roma, giusto per citare la capitale (e sito culturale per eccellenza a livello mondiale) investe pro-capite 58 euro.

Futuro

Dopo la città, scorrendo la classifica per investimenti culturali in termini assoluti, troviamo Chiari con oltre un milione e centomila euro (la cittadina vanta, per esempio, la presenza della prestigiosa Fondazione Morcelli Repossi), quindi Rezzato con un totale di poco meno di 1,1 milioni di euro.

Gli investimenti dei Comuni, pubblici in generale, sono fondamentali per il mondo della cultura, duramente provato dalla crisi causata dalla pandemia. Ancora un dato, il 21% della popolazione italiana partecipa a una qualche forma di intrattenimento fuori casa (dati Istat 2021); un dato non certo incoraggiante, se si pensa che prima della pandemia si attestava al 60%. Serve indubbiamente un cambio di tendenza, è anche questo l’obbiettivo dell’anno della Capitale della cultura.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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