Luciano «Kiremba» da 20 anni in Africa accanto agli ultimi: «Un vero privilegio»

L’ex postino di Erbusco riparte per il Burundi dopo due mesi a casa, carico di offerte e generosità
Luciano Rangoni a Kiremba, ormai la sua seconda casa - Foto © www.giornaledibrescia.it
Luciano Rangoni a Kiremba, ormai la sua seconda casa - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Vent’anni lungo l’asse Africa - Franciacorta: un amore che non si spegne e che anzi rilancia l’impegno solidale. Luciano «Kiremba» Rangoni ha spento le prime venti candeline della sua personale storia d’amore con l’Africa. Era infatti il 2002 quando lo storico postino di Villa Pedergnano, frazione di Erbusco, raggiungeva la pensione e iniziava una nuova vita. Quella che, ancora oggi, lo vede vivere a Kiremba, popolosa cittadina nel nord del Burundi.

L’appello

Dopo un paio di mesi trascorsi a Erbusco, accogliendo e salutando decine di persone nella sua casa-museo (un inno all’arte e alla cultura africana), Luciano è pronto a ripartire. Lo farà carico anche delle donazioni degli erbuschesi, che hanno raccolto il suo appello: «A causa della crisi mondiale anche in Africa - spiega l’ex postino - i costi di farina, olio, zucchero, latte e altri beni fondamentali per la sopravvivenza sono aumentati vertiginosamente  e si prospetta una crisi alimentare spaventosa. I prezzi di riso, fagioli, soia, patate e manioca sono già più che raddoppiati. I pochi farmaci disponibili hanno prezzi proibitivi. Non so come si potrà sopportare questo aumento dei prezzi per alimenti di base. Per questo ho chiesto una mano».

Obiettivi raggiunti

Nei giorni scorsi in paese sono stati organizzati alcuni aperitivi e appuntamenti di raccolta fondi, che ora comunque prosegue anche a distanza (attivata una Postepay al numero 5333171057883866).

Grazie alla generosità dei franciacortini negli ultimi anni sono molte le opere realizzate da Rangoni, in particolare a sostegno della popolazione pigmea, la più povera e discriminata. Anche per loro e in collaborazione con l’associazione bresciana Museke Onlus sono già nati un laghetto, in cemento, per l’acquacoltura, un piccolo dispensario, una panetteria che fornisce pane al vicino carcere, un centro di accoglienza per ultimi ed emarginati. E ancora: una radio comunitaria, con cui gli alunni dei villaggi hanno potuto iniziare a frequentare, a distanza, la scuola e - da ultimo - un nuovo salone, adibito ad asilo per i bambini pigmei. «Sono in Burundi da vent’anni - chiosa - e tanti altri ne vedo davanti a me. Perché servire i poveri non è un sacrificio... è un privilegio».

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