L'opposizione lancia i comitati di vicinato: «Non sono ronde»

La proposta di Idea civica sarà discussa in Consiglio: «Non vogliamo sceriffi o guardiani per le strade»
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Ad Adro arrivano le ronde? Sì, ma…anche no. Da mesi l’Amministrazione comunale - e la Lega Nord in particolare - lavorano a mettere a punto un regolamento ad hoc, «prendendo spunto - secondo quanto diceva, poche settimane fa, il vicesindaco Oscar Lancini - da analoghi provvedimenti scritti da diverse Amministrazioni, anche di sinistra. Vogliamo fare le cose bene, e questo richiede tempo. Il progetto rimane valido e si farà, vista l’attenzione che gli adrensi hanno da subito dedicato al progetto». 

In attesa che la proposta veda la luce e arrivi sui banchi del Consiglio comunale, l’opposizione di «Idea civica» lancia una proposta alternativa, i cosiddetti «Neighborhood Watch». Nati negli anni Cinquanta negli Usa, i comitati di controllo del vicinato sono oggi presenti in tutto il mondo anglosassone e scandinavo e - dal 2013 - anche in Italia, con alcune (poche) esperienze anche in Lombardia, come - a partire da un paio di settimane - nella bergamasca Treviolo. Nel bresciano la prima esperienza di questo genere potrebbe nascere con l’interrogazione che pochi giorni prima di Natale i consiglieri comunali di opposizione Giordano Colleoni e Giulia Traversi, di «Idea civica», hanno depositato al sindaco di Adro, Paolo Rosa, e - per conoscenza - al locale comando di Polizia locale e alla caserma adrense dei Carabinieri in via Monte Alto. 

L’interrogazione «prende spunto - dicono Colleoni e Traversi - dai numerosi reati contro il patrimonio denunciati o segnalati dai cittadini di Adro e Torbiato nelle scorse settimane». La proposta riprende quanto «Idea civica» aveva già reso pubblico durante la campagna elettorale del 2014, ossia i cosiddetti «Neighborhood Watch», i comitati di vicinato d’ispirazione anglosassone.

«Si tratta - spiegano i consiglieri comunali - di gruppi di liberi cittadini in costante coordinamento con le forze dell’ordine». Il paragone, immediato, con le ronde, di cui l’Amministrazione si è da tempo fatta promotrice e a favore delle quali la Lega Nord ha organizzato diversi gazebo nei mesi scorsi, viene però respinto con forza da «Idea civica»: «Qualcuno - dicono Colleoni e Traversi - le paragonerà alle ronde padane, perché spiegarne le differenze costa fatica ed è contrario alle strumentalizzazioni di parte. I comitati di vicinato, di origine anglosassone sono però tutt’altra cosa». «Lo scopo, infatti - proseguono -, non è tanto, o solamente, trasformarsi in guardiani o sceriffi, ma ha molto più a che vedere con l’educazione dei residenti in un determinato quartiere alla sicurezza e al suo raggiungimento. Comunque, quando si sospetta un’attività criminale, i membri sono incoraggiati a riportarla alle autorità, ma non certo a intervenire in alcun modo». Le ronde e i comitati riusciranno a trovar un punto d’intesa? La risposta è attesa a metà gennaio, con il primo Consiglio comunale in calendario ad Adro. 

 

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