La pista fa discutere: «A rischio 2.600 alberi in Val Palot»

Legambiente denuncia gli effetti dell'allungamento della pista da sci e la messa in sicurezza della linea elettrica a Pisogne
Alberi da abbattere (immagine simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
Alberi da abbattere (immagine simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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Chi non ha alberi, inventa il «Progetto ossigeno» e promette di piantarne sei milioni (Zingaretti nel Lazio). Chi ha la fortuna di averli, li taglia promettendo progetti di sviluppo della montagna (Val Palot, a Pisogne). Nell’Italia dei paradossi, l’ultima battaglia green la scatena Legambiente del Basso Sebino che punta il dito contro Comune di Pisogne, Comunità Montana del Sebino e Terna spa. Attori che rispediscono le accuse al mittente, ridimensionando i numeri e sgonfiando la polemica.

Il j’accuse. Dopo il piano «salva-pascoli», approvato da Regione Lombardia, con il taglio di abeti nell’area che porta al colle San Zeno, nel mirino di Legambiente finiscono il progetto di allungamento della pista da sci e, soprattutto, i lavori di messa in sicurezza della linea elettrica di Terna che ha cominciato il taglio di alberi «potenzialmente pericolosi» per la linea da 130mila volt che arriva dalla Val Trompia. «La tempesta Vaia, in località Alpi, ha abbattuto quasi 2.200 alberi in una sola notte - tuona Dario Balotta, presidente del circolo di Legambiente -. Ora il colosso energetico Terna, con l’avallo della Comunità montana del Sebino, ha messo in atto un piano di abbattimento dei 1.800 alberi che si trovano a ridosso dei tre chilometri di rete dell’alta tensione. Aggiungiamoci il progetto di Pisogne per l’allungamento della pista da sci che consentirà di tagliarne altri 800, il quadro è desolante».

La controproposta. Parole e numeri che hanno indignato gli enti del territorio. «Il Comune di Pisogne è assolutamente favorevole al progetto di allungamento della pista da sci perché riteniamo che investire per migliorare l’attrattività e il turismo significhi far vivere la montagna - ha replicato Claudia Zanardini, vicesindaco di Pisogne -. Il progetto prevede che, prima di procedere al taglio, la società metta sul piatto una fidejussione per garantire le opere ambientali di compensazione: al momento, non abbiamo ancora niente in mano». Diverse le motivazioni di Terna che ha chiesto di poter tagliare gli alberi che si trovano nel corridoio in cui passa la linea dell’alta tensione: gli alberi, in caso di tromba d’aria, potrebbero urtare i cavi e «spegnere» l’intera vallata. «Verranno tagliati non più di 500 alberi e non 1.800 come sostiene Legambiente - fanno sapere dagli uffici della Comunità montana -. Terna ha pieno diritto di eseguire i lavori perché riguardano un servizio di pubblico interesse e Comunità montana deve limitarsi a vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori». «Perché non limitarsi ad alleggerirli dai rami o ridimensionandoli in altezza?» chiede Dario Balotta. Nelle prossime ore, in Val Palot, sono attesi gli uomini del Corpo forestale. La battaglia degli alberi, continua.

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