La Goletta dei laghi promuove il Sebino: acque pulite
Finalmente una buona notizia per il Sebino che quest’anno vanta «acque pulite» nei limiti di legge. Lo ha comunicato ieri la «Goletta dei laghi» di Legambiente, che effettua campionamenti «a sorpresa», in punti non usuali. Sotto la lente, infatti, ci sono sempre canali e foci di immissari, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nel lago.
Dopo un anno di valori inquinanti fuori norma, non su tutto il lago ma in alcune località come per esempio al pontile nord di Peschiera, a Monte Isola e a Pisogne in località Darsena, quest’anno gli otto punti monitorati e sottoposti ad analisi microbiologiche hanno riportato valori entro i limiti di legge, ripetendo la performance del 2019. I dati sono stati resi noti ieri a Castro da Massimo Rota, presidente del circolo Legambiente Alto Sebino, da Elisa Scocchera, portavoce della «Goletta dei laghi» e da Dario Balotta, presidente del circolo Basso Sebino di Sulzano.
I punti dei prelievi
Sulla sponda bresciana è stato effettuato un prelievo presso lo scolmatore di Clusane, nel Comune di Iseo, uno a lago, di fronte alla foce del torrente Calchere a Sulzano, presso il pontile nord in località Peschiera, a Montisola, e presso lo sfioratore del Comune di Pisogne nel canale industriale. Sulla sponda bergamasca invece è stato effettuato un prelievo a lago, di fronte alla foce del torrente Rino, a Tavernola Bergamasca, alla foce del fiume Oglio e nel canale vicino alla spiaggia «Bar delle Rose» a Costa Volpino e, infine, alla foce del torrente Borlezza, a Castro.Le criticità
«Si conferma il trend positivo dei punti monitorati dalla Goletta dei Laghi - ha dichiarato Massimo Rota -. Abbiamo fatto bene, in tutti questi anni, a insistere perché il tema della qualità delle acque fosse assunto come uno dei più urgenti per la salvaguardia del lago. Continueremo nella nostra opera di monitoraggio che, unitamente alla pressione esercitata dai Comuni del Sebino, può davvero aiutare quel percorso di risanamento delle acque di cui il lago ha bisogno per essere attrattivo. Al di là di ciò, permangono alcune criticità forti. La più grande è rappresentata dall’erosione del territorio di cui l’emblema è Tavernola Bergamasca con la cementifera. Lo sfruttamento della montagna per attività mineraria ha generato un pericolo sempre più evidente per i cittadini dei comuni bergamaschi e bresciani. È necessario intervenire con forza, ridurre il rischio e spostare un’attività ormai divenuta insostenibile». Rota ha anche chiesto la creazione di un «Parco dell’Oglio» che permetterebbe di gestire l’area con maggiore sensibilità ambientale.
Il problema delle infrastrutture
«Nonostante i dati abbiano delineato un quadro migliore sul lago d’Iseo, restano aperte le criticità infrastrutturali derivanti dalla presenza dei numerosi sfioratori di piena dei comuni rivieraschi che provocano scarichi anche inquinanti vicino alle rive, come per esempio a Sulzano», ha aggiunto Dario Balotta, focalizzando l’attenzione anche sui servizi: «La Navigazione ha speso 2,4 milioni per il rinnovo della flotta con due motonavi ibride e 500mila euro per una motonave tradizionale che non sono ancora disponibili perché la società ha avviato cause contro il costruttore. Legambiente sta pensando di segnalare alla Corte dei Conti l’inefficacia di questa enorme spesa».
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