Garda

Goletta dei laghi: tre siti del Garda sono fortemente inquinati

Legambiente riscontra criticità a Padenghe, Salò e Desenzano. Promossa Moniga
GOLETTA DEI LAGHI SUL GARDA
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Tre su sei: nella campagna Goletta dei Laghi di Legambiente il Garda Bresciano non riesce a ottenere la sufficienza e tre dei sei punti analizzati risultano fortemente inquinati. Si trovano, ancora una volta, a Padenghe, Salò e Desenzano. E la fotografia, insomma, pare identica a quella scattata l’anno scorso, perché poco o nulla è cambiato rispetto alla campagna 2019: «Ci sono situazioni cui sarebbe urgente mettere mano, ma che si trascinano invece da molti anni», spiega dal circolo Legambiente per il Garda Cristina Milani. Veri e propri «malati cronici su cui però - conferma la presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto -, purtroppo si continua a non prendere provvedimenti o ad agire con troppa lentezza».

La campagna della Goletta quest’anno ha preso in esame sei punti sul Garda bresciano (cinque invece quelli considerati in sponda veronese, dei quali solo uno giudicato non a norma). La new entry di stagione è Moniga e in particolare lo specchio di lago che affaccia al termine di via dei Liner, più volte oggetto di segnalazioni: è risultato entro i limiti. Così come entro i limiti è risultata la Spiaggia d’oro di Desenzano (l’anno scorso non lo era).

A non esserlo e a rientrare secondo i parametri di Legambiente tra i siti «fortemente inquinati» ci sono la foce del torrente che sbuca nei pressi del porto di Padenghe (e così risulta da un decennio), e quella che finisce nel Benaco nei pressi della spiaggia delle Rive, a Salò. Terzo punto critico è lo scarico a sud della Lega Navale, a Desenzano, dove la rilevazione è stata doppia. I campioni presi in esame sono stati infatti prelevati sia nel canale, sia a lago: nella prima situazione gli esiti bocciano l’area con un secco «fortemente inquinato», più a largo invece i parametri appaiono entro i limiti.

I parametri fanno riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia: un sito viene definito «fortemente inquinato» se viene rilevata una presenza di enterococchi intestinali maggiore di 1000 Ufc/100 ml e/o di escherichia coli maggiore di 2000 Ufc/100 ml. I campionamenti della Goletta, precisano anche quest’anno da Legambiente, «non vogliono sostituirsi ai controlli ufficiali né pretendere di assegnare patenti di balneabilità, ma restituiscono comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni».

Peraltro, prendendo in considerazione l’intero ecosistema lacustre: non solo scarichi, incuria ed emergenza rifiuti, ma anche «l’invasione» di plastiche e microplastiche, per le quali quest’anno è stato lanciato il progetto «Blue Lakes». Il Garda è tra i meno coinvolti con 131.619 microplastiche per chilometro quadrato di superficie. Il Sebino, per intenderci, doppia abbondantemente il Benaco (295.020). Infine, il tema «depurazione», per cui Legambiente non si sottrae: «Con i colleghi della sponda veneta - sottolinea Milani - stiamo spingendo affinché il tema sia preso in considerazione in maniera unitaria».

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