Gli alunni del Sebino a lezione in Torbiera: parte «Scuola in natura»

L’iniziativa della Riserva riguarda Provaglio, Iseo e Cortefranca. Intanto parte il progetto ripiantumazione
Un’esperienza alternativa alle lezioni nelle aule chiuse per i bambini del Sebino - © www.giornaledibrescia.it
Un’esperienza alternativa alle lezioni nelle aule chiuse per i bambini del Sebino - © www.giornaledibrescia.it
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Si chiama «Scuola in natura» e consiste nello svolgere le normali attività scolastiche all’aperto, invece che tra le mura dell’istituto. La Riserva naturale Torbiere del Sebino ha ricevuto un finanziamento sul bando «Bioclima», con cui ha attivato percorsi di educazione ambientale per i propri giovani cittadini. Coinvolte le tre scuole primarie di Provaglio d’Iseo (la prima a partire con le «lezioni in Riserva»), di Iseo e di Cortefranca che nel corso dell’anno porteranno... i banchi direttamente tra acqua e alberi, sperimentando il contatto con l’ambiente naturale, apprezzandone gli insegnamenti e imparando ad averne cura. Intanto è partita l’iniziativa di ripiantumazione dell’area umida, attraverso l’«adozione» e l’acquisto di alberi, a cui tutti sono invitati a partecipare.

La messa a dimora di 4.500 piante avverrà il prossimo anno, ma gli alberi vanno acquistati entro il 2022. Come fare? Sul sito www.wownature.eu, selezionando «adotta o regala» e specificando che l’albero andrà alla Riserva delle Torbiere, si può acquistare la pianta scelta tra le specie autoctone, per le quali sono indicate caratteristiche e quantità di anidride carbonica che riescono a catturare.

L’obiettivo

«Il bando è mirato a ripristinare e migliorare gli habitat forestali per una superficie di 1,87 ettari - spiega il presidente dell’ente, Giambattista Bosio - sostituendo le specie alloctone con quelle autoctone, e aumentando la presenza di specie vegetali e rimodellando l’habitat a favore di anfibi e uccelli acquatici». Zone umide come le Torbiere sono in continua rarefazione e la loro tutela è fondamentale per garantire i servizi ecosistemici, quali lo scambio di ossigeno con anidride carbonica, al territorio alle comunità in cui sono inserite.

La Riserva inoltre è l’area umida più estesa della provincia di Brescia, al suo interno sono presenti rari habitat e preziose nicchie ecologiche, è l’unico sito di nidificazione provinciale di specie come l’airone rosso, il falco di palude, la canapiglia e la salciaiola, specie in declino e a rischio di estinzione. Investire nella Riserva significa aumentare la «cattura» di Co2 da parte degli elementi naturali, tutelare e conservare la biodiversità con interventi mirati e sostenere l’educazione ambientale per rendere resilienti le generazioni future ai cambiamenti climatici.

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