Frana di Tavernola, per gli abitanti un alert sul telefonino

Per il geologo ogni struttura ricettiva dovrà anche avere un piano d’emergenza
Il monte Saresano nel comune di Tavernola - © www.giornaledibrescia.it
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Iseo, la sua popolazione e il suo turismo, sono stati gli elementi esaminati dal piano di emergenza sulla frana di Tavernola presentato giovedì dal geologo Fabio Fenaroli al Consiglio comunale. «Il fenomeno è tutt’ora in atto, ma la situazione rimane di preallerta - ha spiegato il tecnico -: di nuovo si può dire che il distacco della frana si potrà prevedere 36 ore prima. Quindi ci sarà, o ci sarebbe, tutto il tempo per preparare e allertare la macchina organizzativa». Certo la differenza sta nel quando il materiale di due milioni di metri cubi potrebbe staccarsi dal Monte Saresano, se in un periodo invernale, con poche presenze turistiche o estivo, se durante la notte o il giorno.

«Ogni struttura ricettiva dovrà dotarsi di un piano di emergenza appositamente per la frana e definire un punto di raccolta», ha affermato il sindaco Marco Ghitti. Per Iseo il piano presentato da Fenaroli ha individuato due zone di evacuazione, a sud ed a nord, Corte Franca e Pian Camuno. «Sarebbe necessario poter effettuare delle prove per verificare le tempistiche e i movimenti della macchina operativa - ha spiegato il geologo - intanto sappiamo che da settembre la frana del Monte Saresano è stata inserita nella rete di monitoraggio del Centro sui fenomeni franosi di Sondrio e quindi si può stare sicuri; inoltre per poter rendere noti a tutta la popolazione i movimenti, le fasi, tutto ciò che accade, verrà realizzato un sito Internet specifico e alla popolazione più esposta verrà fatto installare un alert sul cellulare».

Tutte queste misure sono indispensabili per dormire «sonni tranquilli» dal momento che nulla è ancora scongiurato. È vero che i movimenti sono attualmente di tre millimetri al giorno, nulla a che vedere con i due centimetri al giorno di fine febbraio scorso, però il materiale incombe sul lago. I fondi per la progettazione della messa in sicurezza sono già stati stanziati dalla Regione. Mancano però i finanziamenti governativi promessi per passare alla realizzazione.

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