Colpi di Kalashnikov contro la vetrina di un poliambulatorio di Palazzolo: tre arresti

Sono accusati di porto illegale di arma da guerra, danneggiamento, rapina aggravata, ricettazione. Il movente sarebbe di natura sentimentale
Il video diffuso dai Carabinieri
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Tre persone sono state arrestate per i colpi di Kalashnikov esplosi contro la vetrina di un poliambulatorio di Palazzolo lo scorso 23 gennaio. Sono accusate dei reati di porto illegale di arma da guerra in luogo pubblico, minaccia aggravata, rapina aggravata, ricettazione, riciclaggio e danneggiamento a seguito di incendio.

Le indagini avrebbero consentito di «raccogliere elementi di reità a carico del presunto autore dell’azione criminosa e individuare il presunto mandante» spiegano gli inquirenti e «sul conto del presunto mandante, raccogliere ulteriori indizi di reato anche in relazione alla partecipazione alla rapina a mano armata del 30 luglio 2020 all’ufficio postale di Palazzolo sull’Oglio».

L'arsenale di armi e attrezzature sequestrato nel garage dei rapinatori delle Poste di Palazzolo
L'arsenale di armi e attrezzature sequestrato nel garage dei rapinatori delle Poste di Palazzolo

Il presunto mandante degli spari a colpi di Kalashnikov è Giovanni Utzi, 47enne dipendente delle Poste, calabrese di Gioia Tauro ma residente nel Bresciano. Aveva una relazione extraconiugale con una donna ed era convinto che anche uno dei soci del poliambulatorio la frequentasse, per questo ha voluto agire con l’intimidazione. Sulla responsabilità di Utzi gli inquirenti non hanno dubbi, anche perché è stato lo stesso uomo lo scorso 7 marzo ad ammettere quanto aveva commesso il 23 gennaio, nel corso di una conversazione intercettata mentre era in auto con l’amante. «Mi hanno detto di andarmene per un po’ e credimi ieri me ne stavo andando per far calmare le acque: quello che è successo l’ho fatto io per ripicca verso tuo fratello che non accettava la nostra relazione» sono le parole dell’uomo finite agli atti dell’indagine e che di fatto rappresentano una confessione.

Esecutore materiale degli spari è invece Giacomo Capra, 44enne di Desenzano del Garda con diversi precedenti. Sul ruolo dell’esecutore e del mandante il gip del tribunale di Brescia Giulia Costantino, che ha disposto gli arresti in carcere, scrive: «Si è trattato di una gravissima intimidazione compiuta con le modalità tipiche di soggetti dotati di elevata caratura criminale e dimostrano da un lato la disponibilità in capo a Utzi di armi da guerra dall’elevatissimo potenziale offensivo e, dall’altro lato, l’estrema disponibilità di Capra ad eseguire senza porsi scrupoli le direttive criminose da altri ricevute».

Il terzo uomo arrestato è Rosario Polimeni di Bagnara Calabra ma residente a Castrezzato: non ha nulla a che fare con gli spari, ma è coinvolto in una rapina agli uffici postali di Palazzolo dove Utzi lavorava.

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