Banda delle rapine: estorsioni per pagare il magazziniere

L’indagine si allarga e il cerchio si stringe. I carabinieri della Compagnia di Chiari hanno arrestato nelle scorse ore un 58enne residente nel milanese e ritenuto uno dei fiancheggiatori della banda di rapinatori che, tra i diversi colpi messi a segno, sarebbe responsabile anche della maxi rapina del luglio scorso alle poste di Palazzolo sull’Oglio che aveva fruttato circa 250mila euro.
Il primo passo era stato compiuto dai militari la scorsa settimana quando avevano arrestato un 57enne calabrese, per molti anni residente a Castrezzato e da qualche mese trasferitosi a Cologno Monzese, che aveva affittato dei garage nella cittadina alla periferie di Milano. In quel box i carabinieri hanno trovato il deposito di alcune delle attrezzature della banda: maschere, disturbatori di frequenza ma anche un Kalashnikov, un fucile a pompa e un fucile a canne mozze oltre ad una pistola e alcune centinaia di proiettili.
Con il prosieguo delle indagini i carabinieri hanno scoperto che per sostenere il 57enne calabrese, ritenuto il magazziniere della banda, un altro dei fiancheggiatori del gruppo criminale teneva in scacco un imprenditore bergamasco, minacciandolo di violenze e danneggiamenti se non avesse consegnato il denaro necessario al sostentamento, anche in carcere, dell’uomo arrestato il 23 marzo. Con questo ulteriore tassello dell’indagine i carabinieri stanno facendo terra bruciata attorno agli evidentemente esperti e ben organizzati rapinatori entrati in azione a Palazzolo e in altri grossi colpi ai danni di supermercati e portavalori in tutta la Lombardia.
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