Arrivano i cestini «mangia-plastica» per ripulire il lago d'Iseo

Su iniziativa della Comunità montana di Vallecamonica, saranno installati in vari porti del Sebino a partire da Pisogne e Lovere il 9 ottobre
Battelli spazzini rimuovono i rifiuti dalle acque del lago d'Iseo - Foto © www.giornaledibrescia.it
Battelli spazzini rimuovono i rifiuti dalle acque del lago d'Iseo - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La plastica abbandonata è uno dei problemi che affliggono il nostro tempo: ne sono purtroppo pieni i mari, i laghi, i boschi e i prati. Non è esente il lago d’Iseo, dove spesso, a riva e sulle spiaggette, affiorano in maniera ingloriosa bottigliette e contenitori. La Comunità montana di Vallecamonica, nell’ambito dell’azione per lo sviluppo del sito della Biosfera Unesco «Vallecamonica-alto Sebino», ha deciso di assestare un colpo a questa sostanza inquinante, che provoca danni peggiori delle alghe, installando degli innovativi «cestini mangia-plastica».

Il lago d’Iseo, in particolare la porzione più a nord, riceve costantemente plastiche disperse nell’ambiente e riversate nel fiume Oglio, immissario del Sebino. Si tratta di materiali che costituiscono una minaccia sia per l’ecosistema lacustre sia per la salute umana, dal momento che entrano nelle catene trofiche (in microrganismi acquatici, invertebrati, pesci e uomo). Ecco perché rimuoverli saranno installati i «cestini mangia-plastica» da immergere in porti e porticcioli dei Comuni dell’alto lago. Si comincerà da Pisogne e Lovere, per una sperimentazione che si vorrebbe estendere a tutta la zona.

Esistono già analoghe esperienze virtuose in località marine e, per le acque interne, sul lago di Garda. L’inaugurazione dei primi cestini mangia-plastica sommersi del lago d’Iseo è in programma il 9 ottobre a Pisogne e Lovere: le due località hanno aderito all’iniziativa e compartecipano alla spesa della Comunità montana. «Il piano d’azione della riserva della Biosfera Unesco - dice l’assessore all’Ecologia della Comunità montana, Mirco Pendoli - prevede diversi obiettivi strategici. Il nostro ente, gestore della Riserva, deve incentivare la diffusione di comportamenti virtuosi che si concretizzino in modelli di sviluppo sostenibile a lungo termine. Tra le azioni individuate c’è la riduzione dei rifiuti plastici nel suo territorio e, con lo staff del Parco, abbiamo individuato questi cestini, che in altre località stanno funzionando». Il sistema è semplice: galleggiando a pelo d’acqua, il cestino cattura i rifiuti, sia quelli grandi sia le microplastiche, mentre una pompa dalla dimensioni ridotte espelle l’acqua filtrata; è in grado di collettare centinaia di chilogrammi di materiale in un anno.

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