A Palazzolo piovono calcinacci in S. Maria Assunta

L’ultimo episodio due giorni fa. Il progetto è pronto, mancano i fondi. L’appello del parroco
Frammenti di stucco dal soffitto davanti all’altare di San Fedele - © www.giornaledibrescia.it
Frammenti di stucco dal soffitto davanti all’altare di San Fedele - © www.giornaledibrescia.it
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Ancora problemi alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, il principale edificio religioso di Palazzolo, dove un’area interna è stata interdetta al pubblico per il crollo di alcuni calcinacci. Da un paio di giorni la zona sotto alle volte di sinistra è infatti transennata e non è possibile avvicinarsi. Il motivo è il deperimento di alcuni materiali, in particolare cornici di gesso, che sono caduti dall’alto riversandosi accanto all’altare dedicato a San Fedele, patrono della città. Il pavimento non è stato danneggiato, ma non è da escludere che in futuro ulteriori cedimenti possano essere deleteri anche in questo senso.

Precedenti

Del resto, il crollo di martedì non è stato che l’ultimo di episodi analoghi. La chiesa di Santa Maria Assunta è da anni sotto i riflettori della comunità e dell’erigenda unità pastorale guidata dal parroco don Paolo Salvadori. Cinque anni fa si era intervenuti d’urgenza sulla cupola e tre anni fa sulle coperture e nel sottotetto ligneo ormai marcescente. L’anno scorso è stato poi presentato un progetto più ampio che prevede la completa ristrutturazione.

Lo scoglio principale è rappresentato naturalmente dall’ingente somma di denaro necessaria per far partire i lavori. Su una cifra complessiva di 1 milione e 225mila euro per portare a termine il progetto, finora sono stati raccolti «solo» 350mila euro. In verità, la campagna di sensibilizzazione per raccogliere i fondi necessari è partita solo pochi mesi fa (e continuerà a breve con l’invio di oltre 5mila dépliant alle famiglie) ed ha quindi ottenuto già un buon risultato.

Tuttavia, questi continui cedimenti che interessano sia l’esterno sia l’interno della chiesa stanno facendo preoccupare la parrocchia e i fedeli.

Urgenza

Inizialmente si era detto che i lavori sarebbero cominciati solo nel momento in cui la raccolta fondi avesse raggiunto la metà delle risorse stabilite, ma di recente il parroco ha corretto il tiro. «A causa dei continui problemi stiamo cercando di accorciare il più possibile i tempi e per questo, augurandoci di aver raccolto ancora di più tra qualche mese, confidiamo di iniziare con gli interventi prioritari già all’inizio dell’anno prossimo», ha spiegato don Paolo.

Come si legge nel manifesto appeso in chiesa «non vorremmo che, di porzione in porzione compromessa, i tecnici responsabili della sicurezza impedissero l’accesso a uno dei monumenti più significativi della città».

La palla passa ora a cittadini e aziende, ai quali la Sovrintendenza ha autorizzato la detrazione del 19% per i primi e di deducibilità dai redditi d’impresa per le seconde. Sperando che tutto ciò possa portare presto al restauro completo della chiesa.

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