L’AI sbarca negli istituti professionali e negli Its della Lombardia

L’intelligenza artificiale sbarca negli istituti professionali e negli Its della Lombardia anche sulla base del modello americano. Oltre 800 docenti sono andati «a lezione di IA» durante un evento organizzato a Milano nella piazza che ospita la sede della giunta regionale. Un anno fa, la Regione ha istituito un board di esperti incaricato di elaborare linee guida etiche per l’introduzione dell’intelligenza artificiale. Parallelamente, sono stati pubblicati moduli formativi gratuiti, scaricati da oltre 6.000 docenti, con l’obiettivo di fornire strumenti per integrare le tecnologie digitali nella didattica. Secondo un’indagine interna, su un totale di 3.000 insegnanti della filiera formativa regionale (Iefp-Its), sono state richieste più di 2.500 licenze software per avviare sperimentazioni didattiche basate sull’intelligenza artificiale.
La missione negli Usa
L’iniziativa di oggi nasce da una missione istituzionale negli Stati Uniti portata avanti dall’assessora regionale all’Istruzione e alla Formazione Simona Tironi, un confronto con Università, startup e centri di ricerca leader nel settore per «approfondire temi come l’IA «spiegabile – ha osservato Tironi, regista della giornata dedicata all’intelligenza artificiale – che può aiutare gli esseri umani a comprendere e spiegare gli algoritmi di machine learning e, anche, l’interazione uomo-intelligenza artificiale che analizza come le persone comunicano e collaborano con i sistemi di IA andando oltre i semplici comandi per creare partnership intuitive. Questo campo mira a sviluppare sistemi di intelligenza artificiale che siano facili da usare, affidabili, etici ed efficaci». Modelli che, ha chiarito Tironi, «non sostituiscono, ma rafforzano la creatività e la creatività dello studente».
All’evento in Regione hanno partecipato personalità illustri del settore, alcune attive negli Stati Uniti, come Alberto Luigi Sangiovanni Vincentelli, professore di Ingegneria elettronica e Scienza dei Calcolatori dell’Università di Berkeley, in California, o Luca Prasso, senior technical artist di Google. Ma anche, tra gli altri, Gayatri Kini, esperta di educazione inclusiva e inserimento lavorativo di persone con disabilità intellettive e dello sviluppo, e Lorenzo Maternini, Ceo di Perspective AI e membro della Commissione AI per l’editoria della presidenza del Consiglio dei Ministri.
Potenziaità dell’AI
L’intelligenza artificiale, se usata bene, può rendere ancora più proficuo il tempo degli insegnanti, coinvolgendo maggiormente anche gli studenti. La nuova architettura formativa consente di adottare metodologie come learning by doing (imparare facendo), peer tutoring (studenti che insegnano ad altri studenti, in piccoli gruppi) e project-based learning con cui si stimolano i giovani a lavorare su specifici progetti.
Negli Stati Uniti è ormai consolidata l’importanza di avere moduli formativi a cui partecipano al massimo 12 ragazzi per consentire una maggiore interazione tra loro e favorire lo sviluppo di competenze per lavorare in team. Un’impostazione che, in Lombardia, potrebbe affiancarsi a docenti formati e in aggiornamento costante per insegnare agli studenti un uso etico e responsabile dell’intelligenza artificiale. Un nuovo modo di fare formazione al passo con i tempi, anche attraverso incentivi agli istituti per promuovere lo sport, dando vita a squadre che praticano diverse discipline – come avviene da tempo nei campus universitari statunitensi – e si sfidano in tornei da costruire potendo contare su un finanziamento regionale di 8 milioni di euro.
Modello educativo
Un modello educativo «che anticipa le sfide del futuro, integrando competenze tecnologiche e umanistiche e nuove metodologie didattiche» ha spiegato il governatore Attilio Fontana, parlando di «un cambiamento che coinvolge docenti e studenti». Con una raccomandazione: «L’intelligenza artificiale deve sempre rimanere uno strumento, un mezzo, a disposizione dei nostri ragazzi, non certamente il fine».
Anche per Tironi «il futuro dell’istruzione lombarda deve nascere da un equilibrio tra innovazione tecnologica e centralità della persona – ha concluso –. Non vogliamo che le nostre studentesse e i nostri studenti siano spettatori del cambiamento, ma protagonisti consapevoli, capaci di usare la tecnologia per ampliare la creatività e il pensiero critico. Per questo abbiamo ripensato i metodi didattici con percorsi personalizzati, abbiamo introdotto spazi per il pensiero critico e l’introspezione e abbiamo voluto integrare lo sport come veicolo educativo».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.