A Brescia mancano ancora 39 nuovi presidi

Umberto Scotuzzi
Il Tar del Lazio ha sospeso la graduatoria del concorso riservato dopo il ricorso dei partecipanti a quello ordinario
L'emergenza presidi continua - © www.giornaledibrescia.it
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Colpo di scena nel concorso per la selezione dei dirigenti scolastici: la vigilia di Ferragosto il Tar del Lazio, con 18 distinti decreti cautelari, ha sospeso il decreto del Ministero dell’istruzione e del merito, emanato cinque giorni prima, con cui era stata approvata la graduatoria generale nazionale della procedura di reclutamento riservata.

E sarà il medesimo Tribunale a pronunciarsi il 5 settembre, confermando o meno la sospensiva della vigilia di Ferragosto. Alla base vi è il ricorso degli aspiranti dirigenti scolastici del concorso ordinario che hanno impugnato le assunzioni, lamentando disparità di trattamento.

Infatti, secondo i ricorrenti, a seguito delle modifiche apportate alla Legge 106 del 2024, che contiene la deroga della divisione del 60% dei posti dal concorso ordinario e il 40% dalle graduatorie del concorso riservato, la possibilità di compensazione delle assunzioni nei prossimi anni non potrà essere garantita, soprattutto a seguito del blocco della mobilità.

Se da un lato il Ministero, con molta probabilità, depositerà un’impugnazione dei dispositivi del Tar fin da subito, per tentare di sbloccare quanto prima l’impasse, dall’altro gli Uffici scolastici regionali non potranno che sospendere le operazioni di copertura dei posti.

Il blocco

In sostanza, quindi, le assunzioni sono bloccate per i 519 posti di dirigente scolastico, il che rischia di gettare nel caos molte scuole italiane. Infatti, i posti assegnati in base alle graduatorie del concorso riservato non potranno essere coperti per tempo. Ciò significa che all’inizio del nuovo anno scolastico, che per il mondo della scuola è fissato al 1° settembre, resterà elevato il numero delle sedi scolastiche senza dirigente.

E di conseguenza quello di reggenze, ossia di scuole guidate da un dirigente scolastico che ha già una sede propria e dovrà sobbarcarsene un’altra, con il doppio delle incombenze.

Se in Lombardia saranno oltre 200, nella nostra provincia le sedi libere, dopo l’esito della mobilità dello scorso mese, tra pensionamenti e trasferimenti, come da prospetto pubblicato dall’Ufficio scolastico regionale, sono attualmente 39: tra queste 33 istituti comprensivi (tra i maggiori segnaliamo IC1 Desenzano, IC1 e IC2 Lumezzane, Rovato, Ghedi, Carpenedolo, Travagliato e Borgosatollo), istituti superiori (Calini dove la persona designata ha rinunciato, Lunardi e Sraffa in città e il «Gigli» di Rovato) e Centri permanenti di istruzione per gli adulti, nelle sedi di Chiari e Gavardo.

L'istituto Lunardi di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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La procedura di reclutamento riservata ha interessato coloro che hanno sostenuto almeno la prova scritta del concorso del 2017 e hanno proposto ricorso con pendente un contenzioso per mancato superamento della prova scritta o coloro che, superata la prova scritta e la prova orale, sono stati ammessi in forza di un provvedimento giurisdizionale.

Resta intanto aperta la procedura ordinaria dopo che lo scorso 23 maggio si è svolta la prova preselettiva: per le prossime settimane è attesa l’indizione della prova scritta per coloro che hanno superato il test preselettivo (il cui punteggio, per la nostra regione, è stato fissato a 36 punti su 50 quesiti).

Poi, chi supererà lo scritto affronterà l’orale. Nella speranza di essere immesso in ruolo quale dirigente dal 1° settembre 2025. Salvo corsi e ricorsi amministrativi.

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