Lo specialista: «Caldo e umidità ci rendono deboli, attenzione ai cronici»

Germano Bettoncelli, esperto in malattie dell’apparato respiratorio traccia il quadro della situazione
Germano Bettoncelli - © www.giornaledibrescia.it
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Tra le stranezze di questa estate spicca l’emergere, qua e là nella provincia di Brescia, di casi di polmonite, perlopiù atipica.

L’esperto è Germano Bettoncelli, specialista in malattie dell’apparato respiratorio nonché consigliere dell’Ordine dei Medici di Brescia con un’esperienza di oltre 40 anni come medico di base.

Cosa si intende per polmonite, chi colpisce e con quali sintomi?

La polmonite è un’infiammazione che interessa la parte periferica dei polmoni, ossia gli alveoli polmonari. È causata da batteri, virus o miceti (funghi). Può colpire persone di tutte le età, ma si concentra sui soggetti deboli dal punto di vista immunitario, come gli anziani e i cronici. Un medico di base che ha dai 1.000 ai 1.500 pazienti vede in media 5-10 casi all’anno. I sintomi più comuni sono la febbre alta, la tosse secca, che poi diventa "produttiva", e i disturbi respiratori come la dispnea. Le conseguenze possono riguardare l’apparato cardiovascolare. L’esordio in soggetti deboli può essere caratterizzato da sintomi sfumati o atipici.

Come avviene la diagnosi?

L’auscultazione del torace non basta: per dire che si tratta di una polmonite serve la conferma di una radiografia. Considerata la complessità di far spostare una persona sintomatica, non sempre, però, i medici di base prescrivono la radiografia e passano subito alla cura antibiotica.

In queste settimane, nel Bresciano, si è notato un aumento dei casi di polmonite rispetto alle medie del periodo. Il meteo caratterizzato da un’alternanza di piogge e alte temperature può aver influito?

L’esposizione ad alte temperature e umidità può rendere le persone più deboli dal punto di vista immunitario. E quindi più soggette a polmoniti che, ricordo, vanno sempre prese sul serio, soprattutto in soggetti cronici.

Le polmoniti sono tipiche della stagione invernale?

Si registrano in inverno perché le forme virali in alcuni casi aprono la porta a contaminazioni batteriche che producono polmoniti. In generale si manifestano fino a marzo. D’estate sono tendenzialmente rare.

E il Covid? Non è strano l’aumento dei casi che si sta registrando in Italia nelle ultime settimane?

Il Covid predilige le basse temperature: in inverno gli assembramenti in ambienti chiusi sono frequenti. Nonostante ciò anche in passato abbiamo assistito a un rallentamento dei casi in primavera e a un picco estivo. Fenomeno che non trova una spiegazione convincente.

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