Buoni o velenosi? Il vademecum di chi va per funghi

La Redazione Web
La sicurezza è essenziale quando si cercano funghi commestibili: ci sono diverse norme di buonsenso, ma soprattutto ci sono servizi di controllo a cui affidarsi per evitare di raccogliere specie non edibili
Un fungo
Un fungo
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«Attenzione! Non esistono metodi, reagenti, ricette, ortaggi, metalli, animali o segni della tradizione popolare in grado di indicare se un fungo è buono da mangiare o velenoso». L’unico metodo è quello di saperlo identificare. Questo si legge a chiare lettere sul sito di Ats alla pagina dedicata all’Ispettorato micologico riconoscimento funghi.

L’ispettorato micologico

Lo sportello dedicato è aperto dallo scorso 7 luglio nella sede di via Duca degli Abruzzi 15 a Brescia, ad accesso libero, il lunedì dalle 9 alle 11 e il giovedì dalle 14 alle 16, e risponde al numero 030 3839702.  L’Ispettorato micologico vigila sull’attività di commercio dei funghi (come la vendita all’ingrosso o al minuto o la preparazione e il confezionamento di funghi condizionati) e verifica la commestibilità e la qualità dei funghi raccolti dai privati cittadini.

Sul sito di Ats si legge che è «importante sottoporre al controllo l’intero quantitativo dei funghi raccolti». L’ispettore potrà decidere se quanto raccolto si potrà consumare o dovrà invece esser buttato per evitare inutili rischi e danni alla salute. I funghi devono essere sottoposti a controllo e visita nel più breve tempo possibile dalla raccolta. Ovviamente non dovranno essere congelati o essiccati, o comunque conservati; dovranno essere interi, non lavati o raschiati o privi di parti essenziali per il loro riconoscimento; dovranno solo esser puliti da terriccio, foglie o altri corpi estranei.  I funghi giudicati non idonei al consumo saranno immediatamente confiscati per la distruzione, non saranno restituiti.

Le regole per cercare funghi in sicurezza

Anche Coldiretti e Federforeste hanno sviluppato una serie di regole per chi vuole cercare funghi in questa stagione. I porcini, in particolare, stanno spuntando in moltissime zone del Nord Italia, ma il clima sta favorendo la crescita eccezionale di diverse specie di funghi, non solo i tradizionali Boletus edulis. Ecco perché durante la raccolta è possibile imbattersi anche in altri meno usuali che seguono microclimi particolari. Le escursioni per la raccolta devono però essere affrontate con attenzione e consapevolezza, rispettando la propria preparazione fisica e mentale e scegliendo sentieri adeguati.

È importante avvisare qualcuno del luogo in cui ci si reca e possibilmente non andare da soli, per ridurre i rischi. Occorre monitorare il meteo per evitare brutti incontri con temporali e indossare un abbigliamento adatto, con scarponi e abiti a strati, portando uno zaino con l’indispensabile. Durante la raccolta bisogna raccogliere solo funghi conosciuti con sicurezza, consultando i servizi micologici come quello di Ats, e rispettare l’ambiente evitando di danneggiare piante o micelio.

In molte zone è necessario avere un permesso e non devono essere usati attrezzi che rovinano il terreno, per preservare la crescita futura dei funghi. Infine, i funghi vanno puliti immediatamente e conservati in cestini traspiranti e rigidi, mai in sacchetti di plastica, per garantire la loro integrità e la diffusione delle spore. La mancata osservanza di queste regole può portare a sanzioni e al sequestro del raccolto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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