Esami e visite, il sistema salta-coda fa valere un diritto del paziente

Oltre 350 giorni per un’ecografia all’addome, poco meno di 200 per una prima visita oculistica, 43 per quella dermatologica, 70 per una mammografia bilaterale. I tempi del Servizio sanitario nazionale (pubblicati sul sito di Ats Brescia) non sempre si conciliano con le esigenze dei pazienti. I medici, però, quando prescrivono una visita o un esame, indicano sulla ricetta la classe di priorità: «U» significa «urgenza differibile» ed è da prenotare entro 48 ore e da eseguire entro 72, «B» sta per «breve» ed è da fare entro 10 giorni, «D» vuol dire «differibile» ed è da eseguire entro 30 giorni e «P» è «programmabile» e da fare entro 120 giorni. I cittadini hanno il diritto a ottenere la prestazione entro questi tempi. E se la data proposta dall’ospedale non li rispetta possono chiedere di fare la visita o l’esame nell’arco temporale indicato nella ricetta in regime di intramoenia pagando soltanto il ticket. È così da tempo e lo ribadisce anche il recente piano contro le liste d’attesa varato dal Consiglio dei ministri.
La procedura, però, non è semplice. La Spi Cgil di Brescia ha quindi attivato un nuovo servizio gratuito su appuntamento per aiutare i cittadini che non riescono a prenotare le prestazioni nel rispetto della classe di priorità indicata dal medico. «I nostri operatori sindacali - spiegano dalla Spi Cgil - si mettono in contatto con la struttura sanitaria interessata per richiedere l’applicazione di quello che è un diritto esigibile sia presso le strutture pubbliche sia presso quelle private convenzionate, e possono valutare con il nostro aiuto se la prestazione offerta è congrua rispetto alla condizione personale (per età, residenza, situazione sanitaria ecc.)». Da sapere c’è una cosa fondamentale: «Perché questo diritto sia esigibile, è necessario che il cittadino si attivi tempestivamente». Per esempio: se la ricetta riporta la lettera «U», la prenotazione va fatta entro 48 ore. Alla Camera del Lavoro in via Folonari 20, in città, il servizio è sempre attivo.
Come si fa
Chi volesse, invece, cercare di fare da sé può seguire le indicazioni disponibili sul sito di www.ats-brescia.it: «Se la proposta di appuntamento non garantisse la prestazione nei tempi previsti dalla classe di priorità, si può contattare l’Urp della struttura sanitaria a cui ci si è rivolti nel territorio di Ats Brescia, che prenderà in carico la situazione». I recapiti sono sul sito. A questo punto la struttura dovrà fare «una verifica e trovare nel territorio di Ats Brescia la disponibilità richiesta. Attenzione: se si rifiutasse questa proposta si perde il diritto a mantenere la priorità». Nel caso in cui la struttura scelta non trovi subito una disponibilità, inserirà il cittadino in una lista d’attesa, in modo da programmare comunque l’appuntamento entro i tempi previsti. Quindi si verrà contattati tempestivamente per concordare la nuova data. Se tutte queste azioni non consentono l’erogazione della prestazione nei tempi indicati sulla ricetta, «la struttura sanitaria a cui ci si è rivolti dovrà erogare la prestazione in regime privato, con costi a carico della struttura stessa, chiedendo di pagare il solo ticket (se dovuto)». La proceduta è la medesima per chi vive in Valcamonica e fa riferimento all’Ats della Montagna; in questo caso la ricerca sarà estesa anche alla vicina Valtellina.
Una precisazione: se si fa la visita o l’esame autonomamente in regime privato non si può chiedere il rimborso al Ssn.
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