Economia

Tech4Good per l'agricoltura: il caso di Antares Vision

La multinazionale bresciana ha siglato un accordo con il Centro Nazionale di Ricerca per le «Tecnologie dell’Agricoltura - Agritech»
La sede del gruppo Antares Vision - © www.giornaledibrescia.it
La sede del gruppo Antares Vision - © www.giornaledibrescia.it
AA

Antares Vision partner tecnologico per il rilancio dell’Agricoltura italiana in chiave Tech4Good. La multinazionale bresciana ha siglato un accordo con il Centro Nazionale di Ricerca per le «Tecnologie dell’Agricoltura - Agritech» per mettere a disposizione tecnologie e competenze nell’ambito di tracciabilità, ispezione e analisi dei dati per il settore Agritech

Il Centro Nazionale per le Tecnologie dell’Agricoltura rappresenta una risposta concreta ai bisogni di evoluzione, trasformazione e crescita di un settore che nell’economia globale del nostro Paese ha un peso notevole. Basti pensare che, secondo i dati pubblicati nell’ultimo report «L'agricoltura italiana conta», curato dal Crea - Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia, il peso del settore primario sull’economia nazionale si è consolidato, attestandosi sul 2,2% del Pil. Anche l’industria alimentare ha mantenuto inalterato il suo peso nel corso del 2021 (2,1% del Pil), confermando complessivamente la posizione strategica dell’agroalimentare nel quadro economico nazionale. Se lo sguardo si allarga al valore del sistema agroalimentare esteso, dai campi alla tavola, comprendendo pertanto anche le componenti dell’intermediazione commerciale, della distribuzione al dettaglio fino alla ristorazione, ciò che emerge è che il peso del comparto diventa ancor più rilevante, portandosi ben al 17% sull’intera economia, con un fatturato di circa 512,3 miliardi di euro.

Il peso fondamentale dell’agroalimentare è confermato anche all’interno dei risultati della bioeconomia [che comprende quelle attività economiche che utilizzano risorse biologiche rinnovabili del suolo e del mare - come colture agricole, foreste, animali e microrganismi terrestri e marini, residui organici - per produrre cibo e mangimi, materiali, energia e servizi - ndr], di cui l’Italia, insieme a Germania e Francia, detiene una posizione di leadership a livello europeo in termini di numero di impianti e di fatturato.

Gli investimenti del Pnrr a favore dell’Agro-alimentare

La trasformazione digitale e modernizzazione del settore agro-alimentare rappresenta dunque un pilastro strategico per la crescita ed il rilancio dell’economia italiana. Per queste ragioni sono stati previsti diversi ambiti di intervento e investimento: 4,9 miliardi di euro le risorse messe a disposizione dal Pnrr e del fondo complementare di competenza del Ministero dell’Agricoltura.

Il Centro Nazionale di Ricerca per le «Tecnologie dell’Agricoltura - Agritech» (più comunemente detto Centro Agritech), promosso dall’Università di Napoli Federico II con il coinvolgimento di altre 27 Università, 5 centri di ricerca e 18 grandi imprese, tra le quali la bresciana Antares Vision, costituisce un fenomeno inedito nel campo della ricerca in campo Agrifood, sia per la corposità dei fondi ricevuti (477 milioni di euro dall’Unione Europea all’interno del programma NextGenerationEu - 320 milioni a carico del Pnrr) sia per la missione stessa del Centro: favorire l’adattamento delle colture al cambiamento climatico attraverso l’uso di tecnologie abilitanti per produzioni agroalimentari efficienti e a basso impatto ambientale.

Il Centro prevede lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie perseguendo cinque obiettivi principali:

  • Resilienza (adattamento ai criteri di sostenibilità e ai cambiamenti climatici);
  • Basso impatto (riduzione degli sprechi e sostenibilità ecologica);
  • Circolarità (sviluppo strategico di forme economiche circolari);
  • Recupero (sviluppo delle aree marginali);
  • Tracciabilità (promozione della sicurezza, della tracciabilità e della tipicità delle filiere agroalimentari).

Le Tech4Good applicate all’Agricoltura

Dal punto di vista delle Tech4Good, il Centro Agritech svolge ricerca e promuove lo sviluppo di tecnologie innovative nel settore agricolo per migliorare quantità e qualità delle produzioni, garantendo l’adattamento sostenibile ai cambiamenti climatici anche attraverso la prevenzione, la resistenza e la resilienza rispetto ai rischi (siccità, emergenze sanitarie, impoverimento dei suoli).

Ma quali saranno queste tecnologie abilitanti? Quelle che ormai abbiamo imparato a conoscere proprio all’interno della rubrica Tech4Good: intelligenza artificiale, IoT - Internet of Things, robotica e nanotecnologie (tra cui anche i droni), biotecnologie.

Tutte tecnologie che abilitano la cosiddetta Agricoltura 4.0 e le produzioni avanzate nell’ambito dell’agricoltura di precisione volta, tra gli altri obiettivi, anche a contenere l’agrochimica e le emissioni di gas serra, preservando così la tutela delle risorse naturali, e riducendo perdite produttive e sprechi.

Attraverso gli approcci biotecnologici e di economia circolare, per esempio, sarà inoltre possibile valorizzare biomasse di scarto favorendo lo sviluppo di filiere alternative in grado di rendere sostenibili le attività anche per i piccoli e medi agricoltori. Un ulteriore tema del Centro AgriTech riguarda l’applicazione di sistemi di intelligenza artificiale in agricoltura e nell’indotto per implementare la sicurezza, la tracciabilità e la tipicità della filiera e dei prodotti agricoli.

Antares Vision per l’Agritech italiano

È in quest’ultimo ambito che si inserisce Antares Vision, In qualità di partner tecnologico metterà a disposizione del Centro Agritech le proprie soluzioni in ambito smart digital innovation, piattaforme software, sistemi digital twin, tecnologie di tracciatura e serializzazione, di origine e certificazione dei prodotti, di ispezione qualità con computer vision e sensori IoT e l’analisi dei dati, anche e soprattutto grazie all’intelligenza artificiale.

Nello specifico, l’azienda bresciana sarà impegnata - insieme all’Istituto Italiano di Tecnologia, il Cnr e numerose università di tutto il territorio italiano - in due progetti. Il primo, «Misurazione, registrazione e modellazione dei dati di impatto ambientale» svilupperà modelli e strumenti predittivi per garantire la resilienza e la sostenibilità dei sistemi zootecnici, in particolare sistemi di supporto alle decisioni in tempo reale per gli agricoltori e gli allevatori. Il secondo, «Misurazione delle emissioni di Ghg e altri impatti ambientali: sensori, modellazione predittiva dei processi e altre tecnologie Ict» andrà a verificare la qualità e la tracciabilità dei prodotti, nonché a sviluppare i sistemi per la certificazione alimentare e di sostenibilità.

Tra gli obiettivi: determinare il carbon footprint, le emissioni di gas a effetto serra e altri impatti ambientali dei processi agricoli; misurare, monitorare e confrontare l'efficienza dei processi aziendali applicando sensori, modellazione predittiva dei processi e altre tecnologie Ict in strutture pilota avanzate.

E infine, realizzare un sistema di misurazione integrando mettendo a disposizione dati e metadati a supporto della qualità alimentare, della sicurezza, della genuinità, della tracciabilità e sostenibilità dei sistemi di produzione, guardando così anche alla salute ed alla sicurezza delle persone.

Icona Newsletter

@Tecnologia & Ambiente

Il futuro è già qui: tutto quello che c’è da sapere su Tecnologia e Ambiente.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia