Economia

Tech4Good, un utilizzo etico e responsabile delle tecnologie emergenti

Il progetto divulgativo ideato da Nicoletta Boldrini trova spazio sul GdB. Lo spirito: capire qual è il vero valore delle nuove tecnologie
Tech4good: il senso del progetto
AA

La nostra via di esseri umani è caratterizzata e influenzata dalla tecnologia, è ciò che ci ha permesso di essere ciò che siamo oggi (nel bene e nel male) e ciò che ci renderà «umani nel futuro».

Ma cosa significa davvero tecnologia?

A me piace molto il significato originale della parola, che indica la «scienza dell’artigiano» intesa come arte, abilità del “saper fare le cose”. Computer, smartphone, smartwatch, robot industriali e droni sono solo alcuni degli ultimi esempi di tecnologia più recente, ma non dimentichiamo che anche archi e frecce furono strumenti tecnologici per i nostri antenati preistorici.

Nel tempo la tecnologia ha assunto significati differenti ma se ci pensiamo, quasi tutto attorno a noi - e in noi - è tecnologia. Eppure, molto spesso, la tecnologia crea posizioni polarizzanti tra i tecno-entusiasti ed i tecno-detrattori: i tecno-ottimisti da un lato, i tecno-pessimisti dall’altro.

Il caso dell'intelligenza artificiale

Prendiamo, a titolo di esempio, il grande tema dell’intelligenza artificiale. Letteratura e fantascienza sono piene di intelligenze non-umane che insorgono e annichiliscono l’umanità. Sebbene la maggior parte di noi comprenda che - per quanto avanzate e mature siano oggi le tecnologie che impiegano tecniche di intelligenza artificiale - simili scenari sono frutto di fervida immaginazione, i protagonisti dell’attuale danza dell’informazione su questi temi sono sempre i due tecno-poli: l’intelligenza artificiale salvifica, da un lato, l’intelligenza artificiale annichilente, dall’altro.     

Ma l’intelligenza artificiale non è né salvifica né annichilente. Innanzitutto, non è un’entità soggettiva. L’intelligenza artificiale è una disciplina, un campo di studi, esattamente come l’informatica e la matematica. Non ci viene mai in mente di dire che la matematica guarirà le persone dal cancro. Perché lo diciamo allora dell’intelligenza artificiale? Perché non ne comprendiamo a fondo il funzionamento e le potenzialità. E perché a noi esseri umani è sempre piaciuta l’idea di creare esseri artificiali che potessero emulare, replicare e superare le nostre capacità cognitive ed abilità fisiche.

Come si fa allora a capire qual è il vero valore delle nuove tecnologie, quelle tecnologie emergenti di cui ancora non si riescono a comprendere potenzialità ed impatti? La risposta è molto semplice, imparando a conoscerle.

È con questo spirito che porto il mio progetto divulgativo Tech4Good all’interno di Giornale di Brescia, inaugurando così una nuova rubrica che ci aiuterà ad esplorare e conoscere le nuove tecnologie, analizzandone i possibili impatti (rischi e vantaggi) su persone, aziende, società economico-politiche, ambiente…

Perché Tech4Good?

«Tech for good» è l’espressione recente con la quale ricercatori, scienziati ed analisti intendono l’utilizzo etico e responsabile delle tecnologie (a beneficio dell’umanità e dell’ambiente). I riflettori sul tema si sono accesi a livello mondiale a seguito del World Economic Forum 2020, durante il quale molti esponenti di rilievo mondiale hanno dibattuto sugli impatti che le nuove tecnologie emergenti (come intelligenza artificiale, blockchain, Internet delle Cose, biotecnologie, quantum computing, ecc.) potrebbero avere sulle nostre vite.

Greta Keenan, Programme Specialist, Science and Society del World Economic Forum, ha più volte sottolineato che «queste tecnologie hanno le potenzialità per recare benefici all’umanità in varie maniere, ma solo se verranno utilizzate in modo responsabile ed etico», e sostenibile, potremmo aggiungere; non tanto (o meglio, non solo) in ottica di sostenibilità ambientale ma anche di sostenibilità sociale (con benefici per le persone e la società civile) ed economica (con benefici per le imprese e le organizzazioni private e pubbliche).

Esempi di tech for good

Giusto per «avere un assaggio» di ciò di cui ci occuperemo in questa nuova rubrica, ecco qualche esempio di tech for good.

Il potenziale delle nuove tecnologie per la salute, il benessere e la longevità delle persone è molto elevato e va dalla ricerca sui farmaci basata su tecniche di intelligenza artificiale ai dispositivi indossabili che possono aiutare gli individui a monitorare la propria salute, fino alla telemedicina o ai robot che fanno assistenza a malati o persone anziane. Ad oggi, soluzioni tecnologiche basate su tecniche di intelligenza artificiale hanno già dato risultati in applicazioni che vanno dalla diagnosi di polmonite, malaria o Alzheimer alla previsione di ictus e attacchi cardiaci.

Nel caso di epidemie come quella dell’attuale coronavirus, l’analisi avanzata e i modelli predittivi possono aiutare a identificare le vie di trasmissione e prevenire la diffusione di virus e batteri in modo molto efficiente, per esempio facendo correlazioni di eventi e sfruttando tecniche sofisticate di analisi in grado di rintracciare eventi rari ma significativi (un picco nell’assenteismo scolastico in una determinata regione o Stato, un picco di ricoveri ai pronto soccorso, un inusuale crescita di malattie respiratorie, un numero anomalo di decessi nelle residenze per anziani, ecc.).

Per prepararci al futuro, dobbiamo conoscere cosa sta trasformando l’oggi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Suggeriti per te