Scuola, mancano ancora 60 professori: oggi quarta chiamata
Sessanta cattedre da «rilanciare» con la quarta chiamata di oggi. Sei posti da dirigente dei servizi generali e amministrativi da coprire rivolgendosi a personale fuori provincia. E alcune materie scoperte per le quali le Gps, ossia le graduatorie provinciali di supplenza, non possono essere scandagliate ulteriormente avendo l’Ust esaurito i nomi della classifica. Quindi le singole realtà educative hanno trovato o stanno trovando i docenti mancanti nelle loro liste d’istituto, se non tramite le messe a disposizione, Mad.
E quali sono gli insegnamenti per i quali non esistono più candidati da estrarre dalle Gps? Come è possibile per tutti controllare sul sito dell’Ust, si spazia da matematica a fisica, da scienze informatiche a scienze meccaniche, da discipline letterarie, latino e greco a storia della musica e strumento musicale, da italiano per discenti di lingua straniera ad arte e immagine. Cattedre che in questi ultimi giorni e ore man mano vengono assegnate con le chiamate delle scuole. Per entrare nelle prossime graduatorie provinciali si dovrà attendere primavera 2024.
I numeri locali…
L’incrociarsi di più cause ha determinato un avvio d’anno un po’ meno «a groviera». Una sensazione? Di più, una situazione avallata dai numeri. Partiamo dal locale per arrivare al nazionale. A Brescia è lo stesso Giuseppe Bonelli dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale a fornirci il raffronto: «Quest’anno abbiamo avuto mille immissioni in ruolo tra le quali duecento per il sostegno mentre l’anno scorso furono 800 in totale. In generale nel 2022/2023 partimmo con circa 4000 posti vacanti: per il 2023/2024 sono 3500. Il miglioramento nasce dalla combinazione di tre fattori: le maggiori immissioni in ruolo, il calo demografico, il miglioramento della procedura». L’anno precedente registrava infatti una platea di 3100 studenti in più. Ma Bonelli sottolinea come abbia un effetto positivo e regolamentatore il fatto di comporre il quadro supplenze «con graduatorie maturate un anno prima. Essendo biennali ed essendo state formate a primavera 2022 chi aspirava a un certo posto ha giocato le sue carte in massimo grado la volta precedente: se le chance non gli sembrano alte, aspetta che cambino le sue opportunità», con un miglior punteggio ad esempio.
... e i nazionali
Sul piano nazionale il Ministero dell’Istruzione a metà settembre ha pubblicato un raffronto da cui emergevano circa 2600 nomine in ruolo in più, 587 in più sul sostegno e circa 15.800 posti vacanti in meno rispetto al 2022/2023. Sul sito viene comunicato il 79,6% di copertura di posti di ruolo, rispetto al 47,4% dell’anno prima. Ma si segnala che su 81mila posti vacanti disponibili ne erano già stati accantonati 30mila riservati al primo concorso Pnrr.
Le procedure. Tornando alle Gps, va detto che lo snellimento delle procedure è figlio dei cambiamenti normativi del 2020. «Noi aderimmo a una sperimentazione prima del Covid e fu una trasformazione delicata. Prima erano abituali gli affollamenti/assembramenti di insegnanti che dovevano presentarsi qui fisicamente e inserirsi in un meccanismo basato sulla conoscenza del territorio e delle persone cui rivolgersi per “trattare”, in un certo senso: non era semplice né equo per chi non era già inserito e i tempi si allungavano fino a novembre o dicembre. Ora è tutto informatizzato, l’anno parte in modo più organico. La trasparenza è maggiore».
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