Da Vinci 4.0

Nelle aziende mancano competenze: «La soluzione è: formazione»

Torchiani di Confindustria spiega perché Da Vinci 4.0 è prezioso per i ragazzi ma anche per le imprese
Massimo Temporelli in classe durante il tour nelle scuole bresciane
Massimo Temporelli in classe durante il tour nelle scuole bresciane
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Dialogare con i ragazzi, incuriosirli, motivarli. È per questi obiettivi comuni che Confindustria, ancora una volta, ha scelto di sostenere il percorso Da Vinci 4.0, creato da Giornale di Brescia in collaborazione con The FabLab e Talent Garden. Giunto alla sua terza edizione, ha appena concluso il tour di formazione nelle scuole superiori e ora entra nel vivo con gli studenti che si mettono alla prova con prototipi e presentazioni.

Collaborazione

«Il Da Vinci 4.0 è un progetto che abbiamo sentito, da subito, vicino al nostro concetto di formazione. Un’affinità su cui avevamo investito in modo importante già prima della pandemia e che ora diventa ancor più strategica». Non ha dubbi Elisa Torchiani, dal giugno scorso vicepresidente di Confindustria Brescia con delega al Capitale umano, nel raccontare la convinta riadesione dell’associazione di via Cefalonia. «La formazione va curata in ogni dettaglio - puntualizza Torchiani -. Oggi si parla molto di competenze e della loro centralità. Coltivarle, però, è più difficile». Una collaborazione, quella tra Confindustria Brescia e il nostro quotidiano, che quindi si rinnova e che amplia i suoi orizzonti. 

La sede di Confindustria Brescia in Via Cefalonia
La sede di Confindustria Brescia in Via Cefalonia

Il lavoro di domani

«Dialogare con i ragazzi delle superiori è imprescindibile - prosegue Torchiani -: abbiamo di fronte quella che, in futuro, potrà essere una risorsa straordinaria per il tessuto imprenditoriale bresciano. Il coinvolgimento in prima linea delle nostre aziende, in tal senso, è un ulteriore strumento di valorizzazione dell’iniziativa». All’interno di un contesto formativo non dei più semplici. «Una recentissima mini-indagine condotta dal Centro Studi di Confindustria Brescia su 171 imprese manifatturiere associate, con quasi 18mila addetti, ha evidenziato una situazione emergenziale - illustra la vicepresidente -, sia dal punto di vista della mancanza quantitativa, sia del gap qualitativo denunciato dalle aziende stesse. Nelle prossime settimane sveleremo in modo più approfondito i numeri emersi, ma già ora si capisce come serva intervenire, e in tempi rapidi». Una risposta, in questo senso, potrebbe essere costituita dagli Its. «Gli Istituti tecnici superiori, la nuova formazione terziaria non accademica, sono una grande risorsa. Una strada che i giovani possono percorrere dopo il diploma e che può garantire alte percentuali di occupabilità, sviluppo di carriera nelle tecnologie più innovative, capacità di crescita nei settori hi-tech - chiarisce Torchiani -. Grazie al Pnrr potremo investire in modo ancor più deciso su di loro. Siamo consapevoli di dover lavorare, in modo coordinato, per farli comprendere pienamente nelle loro potenzialità, sia nei confronti dei giovani, sia delle loro famiglie».

Profili tecnici e specialistici

Elisa Torchiani di Confindustria
Elisa Torchiani di Confindustria

Nel frattempo le attività di Confindustria Brescia in ambito educativo proseguono e si ampliano. «In generale, la provincia di Brescia si conferma fortemente alla ricerca di profili di tipo tecnico e specialistico: è questo il principio da cui partire - assicura la vicepresidente -. La nostra area Education lavora in tale direzione, in sinergia con le attività di Fondazione Aib, che racchiude Isfor, liceo Guido Carli e Cf Aib. Offriamo un ventaglio formativo completo e variegato. Tra le iniziative in essere, vorrei però ricordarne una in particolare: il master in Management e Innovazione delle imprese di Isfor, al via in questi giorni. Un corso che fornisce una visione integrata e strategica della gestione aziendale e, allo stesso tempo, sviluppa solide competenze manageriali, fornendo strumenti per affrontare le attuali situazioni economiche e geopolitiche. Caratteristiche imprescindibili per il futuro delle imprese».

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