Un breve viaggio alla scoperta della grandine

Prima di fare un breve viaggio alla scoperta della grandine, ecco la soluzione del meteoquiz di una settimana fa: nel 1988 la prima massima “over 30”, a Brescia, arrivò il 6 luglio, stabilendo un vero e proprio record di tardività. Quest’anno, per il momento, la stazione meteorologica dell’istituto Pastori è riuscita ad evitare i trenta gradi, ma sarà impossibile battere il record di trentacinque anni fa.

In ogni caso, finora le ondate di caldo anomalo hanno evitato accuratamente il Nord Italia. Nei prossimi giorni assisteremo ad un rialzo termico, ma senza picchi eccessivi.

Detto ciò, secondo il calendario meteorologico l’estate è iniziata il 1° giugno e si concluderà il 31 agosto. Durante questo trimestre, come ogni anno, ci capiterà di assistere a diversi temporali, con tutti i rischi del caso: primo fra tutti, la grandine. Se i danni che questo fenomeno può provocare sono noti, non tutti conoscono il suo processo di formazione. Per comprenderne le dinamiche, dobbiamo addentrarci nel cuore dei cumulonembi, nuvole temporalesche attraversate da intense correnti ascensionali: si tratta di venti impetuosi, che trasportano verso l’alto e verso il basso i cristalli di ghiaccio. La forza di questo “ascensore naturale" è direttamente proporzionale alla dimensione dei chicchi: finché le correnti riescono a trascinare verso l’alto la grandine, possono formarsi nuovi strati di ghiaccio. Ecco perché i chicchi hanno spesso un aspetto stratificato, a cipolla.

Tra gli eventi più disastrosi avvenuti negli ultimi anni, merita di essere ricordato quello del 25 giugno 2017: a Torbole Casaglia, Travagliato, Flero, Castel Mella e Capriano del Colle caddero chicchi di notevoli dimensioni, con gravi danni.

EMBED [Sapete quanto può arrivare a pesare un chicco di grandine?]

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