Cucina

Pappalardo apre in città «una pizzeria con un tocco di bistrot»

Il patron della Cascina dei Sapori di Rezzato annuncia l'inaugurazione a fine anno, ma sta già cercando 8 dipendenti
Una delle pizze di Antonio Pappalardo - © www.giornaledibrescia.it
Una delle pizze di Antonio Pappalardo - © www.giornaledibrescia.it
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In piena emergenza coronavirus ha riorganizzato la propria attività per proporre nuovi servizi come il delivery e l’asporto. È stato tra i primi, nel Bresciano, a lanciare i risto bond. Ha lavorato costantemente sul menù per puntare, anche in tempi difficili, su qualità e originalità (gli ingredienti della pizza gli asparagi del Bosco Palli studiata con l’amico chef Riccardo Camanini). Ha adattato il proprio locale alle nuove normative (meno coperti, orari rigidi, menù con qr code) per riaprire i battenti in sicurezza. E ora guarda al futuro investendo anche in un’altra attività. Stiamo parlando di Antonio Pappalardo, patron della Cascina dei Sapori di Rezzato, ormai prossimo a «esportare» in città la propria idea di pizza: «Con mio cognato Cristiano Zanoletti, architetto, aprirò una pizzeria a Brescia in via Gramsci 22, nello spazio da 120 mq in cui nel 1962 aprì una storica pizzeria».

L’idea del maestro degli impasti classe 1988 e del suo socio è di dare il via ai lavori di ristrutturazione degli spazi durante l’estate e inaugurare questo nuovo regno del gusto «che non sarà una copia della Cascina dei Sapori» tra novembre e dicembre. Ovviamente Covid-19 permettendo. Il locale da 55 coperti il cui nome è ancora allo studio e «potrebbe richiamare la storia dell’ambiente che abbiamo affittato» avrà una identità propria e molto forte. Pappalardo ha già le idee molto chiare: «Ricorderà un bistrot francese, avrà tanto legno naturale e il forno a legna sarà collocato al centro. Stiamo studiando tutto: dagli arredi alla musica. La qualità di ogni dettaglio sarà il "gancio" tra questa nuova attività e la Cascina dei Sapori», che - ricordiamo - vanta i due spicchi del Gambero Rosso.

Il pizzaiolo, da tempo alla ricerca di un ambiente in cui dare sfogo alla propria creatività anche in città, si è subito innamorato del civico 22 di via Gramsci «per la sua storia, che ora ho l’onore di prendere in mano, e per la sua posizione a due passi dal centro e dal parcheggio di piazza Vittoria». E non vede l’ora di dare concretezza a questa nuova avventura: «Veniamo da un periodo difficile - ammette -, ma sono contento e ottimista». La ricerca del personale (almeno otto dipendenti) è già iniziata.

 

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