Cucina

La Guida Michelin 2023 porta a Brescia una stella verde

Se la aggiudica il Colmetto di Rodengo Saiano. Confermate tutte le stelle dei 12 ristoranti bresciani già nel firmamento
  • Le nuove stelle della guida Michelin 2023
    Le nuove stelle della guida Michelin 2023
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Brescia conferma la sua presenza nel firmamento nazionale della ristorazione che conta: l’edizione 2023 della guida Michelin convalida l’eccellenza degli chef della nostra provincia confermando tutte le stelle già assegnate ai ristoranti bresciani lo scorso anno.

Al Relais Franciacorta, cornice per il secondo anno della presentazione della guida Michelin, non ci sono state sorprese per i due «due stelle» della nostra provincia (Miramonti l’Altro di Concesio e Villa Feltrinelli di Gargnano) e nemmeno per i dieci «una stella», compresa la new entry dello scorso anno, ovvero La Speranzina di Sirmione.

È stella verde per il Colmetto di Rodengo Saiano

La nostra provincia guadagna comunque stella, quella di colore verde, assegnata a Il Colmetto di Rodengo Saiano, oasi agricola che vanta un super orto e una cucina con una filiera cortissima. I titolari sono i fratelli Roberta, Ramon e Romina Agosti motivati dal 2013 a sviluppare «un progetto - spiega Roberta - sostenibile a livello economico e ambientale che portasse valore aggiunto al territorio».

  • Il Colmetto di Rodengo Saiano è Stella verde - Foto © www.giornaledibrescia.it
    Il Colmetto di Rodengo Saiano
  • Riccardo Scalvinoni, chef de Il Colmetto
    Il Colmetto di Rodengo Saiano

Ai fornelli c’è Riccardo Scalvinoni, 40enne di Sarezzo figlio di fornai con un’esperienza all’Osteria della zia Gabri alle spalle. Per lui la cucina è «sostenibilità, prodotti del territorio, rispetto delle materie prime, ciclicità delle stagioni». Soltanto ieri ci aveva detto che «se Riccardo Camanini ha solo una stella allora nessuno può ricevere la prima: sarebbe difficile reggere il confronto».

I tre stelle 

Il ristorante Villa Crespi di Orta San Giulio guidato dallo chef, star televisiva e imprenditore Antonino Cannavacciuolo conquista le tre stelle Michelin ed entra nel gotha della cucina mondiale. «Nei piatti lo chef Cannavacciuolo ci mette il cuore ma anche tecnica, equilibrio e precisione estetica che si traducono per l'ospite in pure emozioni» commenta il direttore guida Michelin Italia, Sergio Lovrinovich.

Sono dodici i ristoranti che, secondo il giudizio degli ispettori della «rossa» valgono il viaggio: oltre alla new entry Villa Crespi a Orta San Giulio (Novara), Piazza Duomo a Alba (Cuneo), Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo), St. Hubertuso a San Cassiano (Bolzano), Le Calandre a Rubano (Padova), Dal Pescatore a Canneto sull'Oglio (Mantova), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (L'Aquila), Mauro Uliassi a Senigallia (Ancona), e Enrico Bartolini al Mudec a Milano. In totale, in una notte di eclissi lunare, la 68esima edizione della Guida Michelin ha illuminato la penisola con 38 nuove stelle, delle quali 1 tristellato, 4 due stelle, e 33 una stella, mentre le nuove stelle verdi sono 19. E tra le 38 novità sono 20 gli chef con età pari o inferiore ai 35 anni.

«L'Italia ha particolarmente colpito i nostri ispettori quest'anno e brilla di luce propria - ha commentato Gwendal Poullenec, direttore internazionale delle guide Michelin - segnando un nuovo record per la penisola che sottolinea quanto la tradizione della cucina italiana e l'innovazione siano un connubio perfetto tra storia e convivialità».

La soddisfazione del «momento magico»

Premiato molto anche lo spirito imprendioriale con chef da record: Enrico Bartolini conta in totale 12 stelle Michelin e riceve il premio Chef Mentore 2023, Antonino Cannavacciuolo conta 7 stelle Michelin nei suoi diversi locali e bistrot tra Piemonte, Toscana e la natìa Campania, mentre il gruppo di Heinz Beck annovera 4 stelle Michelin in Italia e ha nove ristoranti nel mondo.

L'edizione numero 60 celebra anche le idee rivoluzionarie in cucina ma per lo chef Cannavacciuolo «la vera rivoluzione è cucinare bene, la storia si fa con la buona cucina». Particolarmente soddisfatto per questo «momento magico» ha ricordato che «con ogni riconoscimento Michelin succede qualcosa di bello in famiglia: la prima stella Michelin nel 2003 coincide col matrimonio, la seconda stella - ha detto - è arrivata nel 2006 quando è nata mia figlia, oggi festeggio l'anniversario del matrimonio e sia i miei genitori che i suoceri festeggiano 50 anni di nozze. Questo è un traguardo ma chi mi conosce bene sa che già sto pensando ad altri progetti».

Tutte le stelle

Sono inoltre quattro i ristoranti che nella guida Michelin Italia 2023 vantano l'ambito riconoscimento delle due stelle Michelin e tutti gli chef premiati sono giovani under 35. Roma ottiene una doppietta, con le due stelle assegnate a Acquolina, chef Daniele Lippi, presso l'hotel The First nel centro storico della capitale, e Enoteca La Torre chef Domenico Stile. Peraltro il panorama stellato a Roma e i Castelli annoverano anche il riconoscimento di una stella Michelin a Pulejo, chef Davide Pulejo a Roma, e Sintesi a Ariccia. Due stelle Michelin vanno al St. George by Heinz Beck a Tarormina (Messina) e Locanda Sant'Uffizio by Enrico Barkoni chef Gabriele Boffa a Penango (Asti).

«Bello, bello, bello. Prendere le stelle Michelin - ha commentato Heinz Beck - è sempre meraviglioso, ma quello di oggi per me è un doppio premio. Confermate le tre stelle Michelin per la Pergola a Roma, e arrivano due stelle Michelin per il St. George by Heinz Beck a Taormina. Per me vale doppio, un sogno perché mia moglie è siciliana e la dieta mediterranea coi sapori e gli ingredienti siciliani è sempre stata una buona amica».

Va poi a Enrico Crippa, chef del ristorante tre stelle Michelin Piazza Duomo a Alba (Cuneo) il riconoscimento della stella verde Michelin, e altre 18 nuove insegne, tra cui Dalla Gioconda a Gabicce Monte (Pesaro Urbino), particolarmente impegnato nel packaging ecosostenibile, e Osteria del Viandante a Rubiera (Reggio Emilia) con politiche inclusive nell'accoglienza, oltre che Davide Guidara per le scelte di riduzione del consumo idrico al ristorante I Tenerumi sull'isola di Vulcano, alle Eolie. Guidara, 28 anni, è stato anche premiato da Marco Lavazza col Premio Michelin Giovane Chef 2023. 

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