Ambiente

Brescia ricicla un po’ meno: dopo 20 anni, raccolta differenziata in calo

La nostra provincia scivola al 19esimo posto: la città perde il 2%, Acquafredda il Comune che ricicla più rifiuti
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RIFIUTI, LA DIFFERENZIATA CALA
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Dopo vent’anni di continua crescita, si ferma la raccolta differenziata nel Bresciano. Lo scorso anno si è infatti registrata un’inversione di tendenza. Una flessione lieve che però mostra il segno meno per la prima volta dal 2004: nel 2021 la quota di differenziata è scesa al 76,56% dopo il 77,28% del 2020.

È vero che quest’ultimo è un anno anomalo, essendo quello dello scoppio della pandemia e del grande lockdown. Ma la percentuale dello scorso anno è (di poco) inferiore anche al dato del 2019 e comunque la curva si è appiattita da circa un lustro. Segno che per tornare a crescere bisognerà mettere mano al sistema di raccolta (puntando di più sul porta a porta) o ai meccanismi di incentivazione economica (come la tariffa puntuale).

La discesa

La raccolta differenziata negli ultimi 20 anni a Brescia è sempre stata in crescita
La raccolta differenziata negli ultimi 20 anni a Brescia è sempre stata in crescita

Quel che è certo è che nel 2021 la provincia di Brescia è scivolata al 19esimo posto nazionale come quota di differenziata: due anni fa era al nono. La fotografia è quella dell’Ispra nel suo rapporto annuale sui Rifiuti Urbani, presentato ieri. Il report analizza i dati 2021 a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale: dalla produzione pro capite di rifiuti ai costi di smaltimento. I risultati dicono che dopo l’emergenza sanitaria che ha segnato pesantemente il 2020, nel 2021 «la ripresa del contesto socio-economico» ha inciso anche nella produzione di rifiuti urbani: lo scorso anno la spazzatura prodotta dagli italiani è cresciuta del 2,8% rispetto al 2020, anche se si resta sotto i 30 milioni di tonnellate (cifra superata nel 2019). La crescita, sottolinea comunque l’Ispra, «appare inferiore a quella del Pil e dei consumi delle famiglie (rispettivamente 6,7% e 5,3%)».

Produzione di rifiuti

Bottiglie di plastica recuperate per il riciclo - Foto © www.giornaledibrescia.it
Bottiglie di plastica recuperate per il riciclo - Foto © www.giornaledibrescia.it

Nel 2021 ogni italiano ha prodotto 502 chilogrammi di spazzatura; nel 2020 ci si era fermati a 466. «Ripresa del pendolarismo e ritorno del turismo in Italia, dopo la crisi pandemica, sono tra le principali cause dell’aumento della produzione di rifiuti urbani» sottolinea l’Istituto. Brescia si conferma uno dei territori dove si producono più rifiuti: ben 529 chilogrammi a testa nel 2021, in crescita dell’1,63%, segno che sul fronte della prevenzione c’è ancora molto da fare.

I comuni turistici, soprattutto gardesani, si confermano quelli con più rifiuti da gestire: 2.671 chilogrammi ad abitante a Limone, 1.607 a Ponte di Legno, 1.223 a Tignale. Capovolgendo la classifica è Mura il Comune con meno spazzatura prodotta, solo 314 chili ad abitante.

Il riciclo

Tra i Comuni più ricicloni del Bresciano, il primo è Acquafredda
Tra i Comuni più ricicloni del Bresciano, il primo è Acquafredda

A livello nazionale cresce di poco la differenziata, con la media arrivata al 64%. Si conferma anche nei rifiuti un’Italia a due velocità: la differenziata è al 71% al Nord, al 55% al Sud. Dato stabile in Lombardia (73,04 nel 2021) mentre Brescia, come detto, perde lo 0,72%. I livelli più elevati di differenziata si rilevano nella provincia di Treviso, che nel 2021 raggiunge l’88,6%, seguita da Mantova (86,4%) e Belluno (83,8%). Brescia si ferma al 76,56%, 19esima in Italia, sesta in Lombardia.

Acquafredda resta il Comune più riciclone con il 93,65%, ancora in crescita sul 2020 (93,29%). Seguono Villachiara (89,32%) e Alfianello (88,56%). La città di Brescia scende al 70,37%, perdendo poco più di due punti percentuali. I comuni capoluogo con percentuali più virtuose sono Como (91,9%), Treviso (87,5%), Ferrara (87,3%). A Bergamo si sfiora il 77%, a Verona si è fermi al 74%. I Comuni bresciani che non raggiungono il 65% (obiettivo fissato per il 2012) sono 22, con Corteno, Cimbergo e Collio sotto il 35%.

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