Ambiente

Acque depurate in agricoltura, primo accordo per Brescia

Lo hanno firmato Anbi, A2a e Acque Bresciane con l'intento di cooperare nel processo di depurazione dell'acqua
L'irrigazione dei campi - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'irrigazione dei campi - Foto © www.giornaledibrescia.it
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È stato siglato un accordo per valorizzare l'uso multiplo dell'acqua, condizione preliminare all'utilizzo delle acque depurate in agricoltura.

Lo hanno firmato a Milano Associazione nazionale dei consorzi di bonifica, A2A Ciclo Idrico e Acque Bresciane, che a breve condivideranno una convenzione per definire i dettagli e i processi di controllo per l’uso sicuro dell’acqua nei campi. Da Brescia partirà quindi la cooperazione tra le parti coinvolte nel processo di depurazione dell’acqua.

L’accordo mira a valorizzare l’uso multiplo dell’acqua in ottemperanza a quanto richiesto dal regolamento 2020/741 dell’Unione europea, che stabilisce da giugno 2023 le prescrizioni minime applicabili alla qualità dell’acqua e alle acque affinate per l’irrigazione agricola nel quadro di una gestione integrata delle risorse idriche.

Francesco Vincenzi, presidente nazionale di Anbi, ha spiegato come l’obiettivo sia quello di «tutelare l’assoluto valore delle produzioni agroalimentari italiane e, nel contempo, di cogliere l’opportunità di poter contare su nuove fonti di approvvigionamento irriguo di qualità senza incidere sulle riserve di acqua dolce».

L’impegno di Acque Bresciane, ha commentato il direttore tecnico Mauro Olivieri, «si focalizza da un lato nel garantire la qualità delle acque raffinate, dall’altro nel trovare soluzioni che consentano di valorizzarle 12 mesi l’anno. Per questo apriremo dei tavoli con i Consorzi per identificare le modalità di stoccaggio più adatte». Secondo Tullio Montagnoli, amministratore delegato di A2A Ciclo Idrico, «i rappresentanti del mondo agricolo e delle bonifiche possono giocare un ruolo fondamentale nell’ottimizzazione del circolo virtuoso di recupero delle acque depurate. Questo accordo mira ad aumentare la qualità degli scarichi dei depuratori e la diffusione dei sistemi efficienti d’irrigazione per specifiche colture consentendo di integrare, ove necessario, i volumi di acqua messi a disposizione dai depuratori limitrofi».

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