Non solo urgenze: al Pronto soccorso è «boom» di codici bianchi e verdi

In un anno gli accessi nei Pronto soccorso con codice di dimissione verde o bianco hanno superato quota 260mila
Il pronto soccorso per adulti al Satellite dell’Ospedale Civile - © www.giornaledibrescia.it
Il pronto soccorso per adulti al Satellite dell’Ospedale Civile - © www.giornaledibrescia.it
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Oltre 700 codici bianchi e verdi al giorno. È il peso della «non urgenza» sull’attività dei Pronto soccorso presenti nel territorio di Ats Brescia (ossia tutta la nostra provincia, Valcamonica esclusa). Emerge dall’ultima edizione (riferita ai dati 2023) del «Programma nazionale esiti» sviluppato da Agenas, per conto del Ministero della Salute e in collaborazione con l’Istituto superiore di Sanità, allo scopo di monitorare le performance clinico-assistenziali delle strutture sanitarie e favorire il miglioramento continuo del Servizio sanitario nazionale.

Ats Brescia

Entrando nel dettaglio, in un anno gli accessi nei Pronto soccorso con codice di dimissione verde o bianco hanno superato quota 260mila (più di 700, appunto, ogni 24 ore). I verdi sono quelli riferiti alle «urgenze minori» (condizione stabile, senza rischio evolutivo, percorso diagnostico terapeutico semplice-monospecialistico). I bianchi, codice 5, rappresentano invece la «non urgenza» (condizione stabile di minima rilevanza clinica, risolvibile dal medico di medicina generale, o dallo specialista, in ambulatorio) e comportano il pagamento del ticket. In questi accessi figurano quindi quelli «impropri», ma non solo. Ci sono infatti situazioni – classificate con questi due colori – che per vari motivi solo nei Pronto soccorso possono trovare una risposta adeguata.

Tornando ai numeri del «Programma nazionale esiti» gli accessi degli adulti nei giorni feriali (dal lunedì al venerdì) tra le 8 e le 20 con codice di dimissione bianco o verde nel 2023 sono stati 116.136, un dato che, se parametrato al numero di abitanti, fa schizzare i Pronto soccorso del territorio di Ats Brescia al sesto posto in Italia, dopo la Provincia autonoma di Bolzano, l’azienda n° 1 Dolomiti e tre Asl piemontesi.

Il quadro annuale si completa aggiungendo a questo valore i 93.148 accessi con codici minori (quarti in Italia, sempre rispetto alla popolazione) registrati nelle ore notturne, nei giorni festivi e nei prefestivi.

La situazione è simile se si considerano i bambini e i ragazzi sotto i 14 anni: nel 2023 sono state sottoposte ai Pronto soccorso 24.868 situazioni di lieve entità nei feriali in orario diurno e 33.731 di notte, nei prefestivi e nei festivi.

Anche questi numeri, se posti in rapporto alla popolazione residente, piazzano il territorio di Ats Brescia rispettivamente al sesto e al terzo posto in Italia. A spiegare questi numeri possono essere il buon servizio offerto dai Pronto soccorso, l’abitudine a rivolgersi agli stessi, la scarsa conoscenza del Sistema da parte di alcuni pazienti, la volontà di bypassare le liste d’attesa e la necessità di riorganizzare o potenziare i servizi disponibili sul territorio.

Ats Montagna

Passando all’area di riferimento di Ats Montagna (che comprende Valcamonica, provincia di Sondrio e alto Lario) gli accessi in Pronto soccorso nei giorni feriali dalle 8 alle 20 di adulti con codice di dimissione bianco o verde sono stati 25.313.

Un numero che, se posto in rapporto alla popolazione, piazza questa Ats all’undicesimo posto in Italia. Mentre è al decimo posto per i 19.845 accessi degli adulti di notte, nei giorni festivi e nei prefestivi. Quanto, poi, ai bambini e ai ragazzi under 14, Ats Montagna figura 17esima per accessi diurni nei giorni feriali (4.334) e 30esima per accessi notturni, nei festivi e prefestivi (5.264).

Cosa dice Agenas

A livello nazionale – ricordiamo – Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) sostiene che dei 18,27 milioni di accessi ai Pronto soccorso registrati nel 2023 in tutta Italia quasi quattro milioni (il 22%) si possano ritenere impropri. Ossia: «Accessi in codice bianco e verde alla visita medica, con l’esclusione dei traumi». Pazienti «giunti in Pronto soccorso in modo autonomo o inviati dal medico di famiglia, nei giorni feriali e festivi e in orari diurni, con dimissione al domicilio o a strutture ambulatoriali». Il fenomeno, stando sempre al report di Agenas, riguarderebbe tutte le regioni. In testa nella classifica c’è la Provincia autonoma di Bolzano, seguita dalla Valle d’Aosta. Per la Lombardia vengono stimati meno di 10 accessi inappropriati per cento abitanti; la nostra Regione risulta leggermente sopra la media nazionale.

Nel dettaglio a rivolgersi in modo inappropriato ai Pronto soccorso italiani sarebbero soprattutto uomini in età lavorativa (25-64 anni). Nel 50% dei casi vengono lamentati disturbi generalizzati, il 10% sono problemi oculistici, poi ci sono dolori addominali, disturbi ginecologici e otorinolaringoiatrici.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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